L’analisi dello stato di forma dell’Inter nell’ultimo periodo da parte dell’ex presidente nerazzurro, al quale piace un nome per il futuro in forze al Bologna già lanciato da Thiago Motta
In pochi, forse soltanto i tifosi rossoneri e qualche appassionato visionario, avrebbero immaginato che il Milan – sulla base dello stato strutturale in cui riversa la squadra e delle voci sulla posizione instabile del tecnico Paulo Fonseca in panchina – sarebbe uscita vittoriosa dal primo derby stagionale contro l’Inter, data per favorita alla vigilia.
Eppure, come logico, il calcio ammette come tanto altri sport il beneficio dell’imprevedibilità. Ne è rimasto colpito anche l’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti, intervistato da ‘Libero’ per commentare non soltanto la prestazione dell’Inter nel derby ma anche la propria visione sul futuro del club sotto la guida di Giuseppe Marotta in qualità di presidente, fra crescita economica e movimenti di mercato.
“Lasciare indietro questi punti non è grave per il resto della stagione, siamo soltanto all’inizio. Anzi, queste sconfitte fanno capire alla squadra quale sia la mentalità con cui prepararsi a partite di un certo livello”, ha aperto Moratti nella sua analisi. Fra i protagonisti in negativo di questo avvio di stagione c’è anche il centravanti e capitano Lautaro Martinez, ancora a secco di gol dopo cinque giornate: “Non deve preoccuparsi, deve scrollarsi di dosso questo momento no. Se ne fa un complesso rischia di non uscirci più. Giochi rilassato come sa fare”, ha aggiunto l’ex presidente.
Moratti elogia Urbanski, talento per l’Inter del futuro
Moratti ha poi messo la firma anche su un potenziale colpo per il futuro, rinforzo adeguato che possa restare anche in linea con le direttive societarie rilasciate da Oaktree sulle chance d’investimento sui giovani talenti internazionali.
“Mi è capitato di vedere all’opera il giovane Urbanski, mi piace molto. Sono rimasto colpito dal suo talento”, ha raccontato sul centrocampista attualmente in forze al Bologna. Nulla da togliere, comunque, all’ottimo lavoro svolto dalla dirigenza anche nella scorsa sessione estiva, ove ha prelevato con intelligenza uno come Mehdi Taremi a parametro zero. Complessivamente, è un’Inter con le qualità giuste per arrivare anche fino in fondo alla Champions League fermo restando che l’obiettivo principale assoluto è quello di riconfermarsi campioni d’Italia per la seconda volta consecutiva.