Con Acerbi fermo a termo indeterminato ai box, de Vrij stringe i denti e dà tutto sé stesso all’Inter: il club non chiude al rinnovo
Il contratto di Francesco Acerbi è già stato prolungato unilateralmente dalla società, anche se, in caso di reiterati problemi fisici e altri chiari segnali di inadeguatezza atletica, non è escluso che il rinnovo possa tradursi in rescissione. Invece, il contratto di Stefan de Vrij, in scadenza a giugno 2025, non è stato ancora rinnovato. Finora l’Inter non si è mossa né esposta sull’ipotesi di un rinnovo. Pur avendo la possibilità di prolungare automaticamente l’accordo, la società sta temporeggiando.
Una decisione potrebbe però arrivare a breve, complice il mercato di riparazione. L’olandese ha parecchi estimatori, e non solo all’estero. I club arabi sono da tempo interessati a portarlo in Saudi Pro League. E in Italia c’è Antonio Conte, che lo prenderebbe al Napoli anche subito…
Dunque, l’olandese non dovrebbe avere problemi di collocazione al termine della sua esperienza in nerazzurro e potrebbe anche forzare per uscire a gennaio. Ma per Stefan de Vrij la priorità continua a essere l’Inter. Il centrale è contento, sia sportivamente che umanamente, a Milano. E resterebbe volentieri in nerazzurro pure un altro anno. Lo ha ribadito non troppi giorni fa in un’intervista con Il Giornale: “È l’Inter che deve decidere, c’è l’opzione per un altro anno. Io qui sono molto felice“, ha dichiarato il classe ’92. Dopodiché ha aggiunto di sentirsi ancora molto bene dal punto di vista fisico.
Inzaghi conosce bene il valore dell’olandese. Pur preferendogli Acerbi, sa che de Vrij rappresenta una garanzia per la squadra e che, nonostante l’età, potrebbe essere ancora utile alla causa. Lo ha dimostrato con i fatti, tanto a Simone Inzaghi quanto ai tifosi interisti, sostituendo con grande efficacia l’infortunato compagno di reparto. Eppure, finora, si è sempre ragionato secondo logica dicotomica: o de Vrij o Acerbi. Se resta uno, va via un altro. Ma deve essere per forza così?
Acerbi e de Vrij: un altro anno ancora
L’Inter, per la prossima stagione, potrebbe anche tenerli entrambi, prendendo però pure un nuovo titolare. De Vrij è un giocatore esperto ma non ancora vecchio: teoricamente potrebbe essere una riserva utile, affidabile e molto professionale. Acerbi, fisico permettendo, potrebbe invece rappresentare il jolly d’esperienza da sfruttare per coprire sia il centro che il centro sinistra, e avere così una garanzia in più nel caso in cui il nuovo acquisto deluda o non risulti pronto a guidare il reparto arretrato.
Contro il Como, pur essendo mezzo acciaccato, de Vrij è entrato nel secondo tempo e si è piazzato sul centro-destra, dimostrando di poter brillare anche per adattabilità. All’Inter non conviene perderlo, specie se sul mercato non sarà possibile trovare un centrale di grande caratura.
Uno come Bijol, per esempio, nonostante le potenzialità già espresse con l’Udinese e la Slovacchia, potrebbe faticare a garantire solidità e continuità in un ruolo così delicato. Una chioccia potrebbe giovargli. Lo stesso potrebbe valere per tutti gli altri nomi accostati all’Inter negli ultimi mesi.
E poi c’è Bisseck
Dopodiché molto dipende anche dalla stagione di Bisseck. Inzaghi lo ha già provato al centro della difesa, e in base alla necessità, potrebbe continuare a farlo crescere in quel ruolo. Per ora Stefan de Vrij gli è assai superiore. Anche se tutti e due primeggiano in termini di duelli vinti. Nei sette campionati importanti europei, l’olandese e il tedesco occupano infatti il primo e il secondo posto nella classifica dei “defensive duel win rate”.
De Vrij è primo con il 93,75% dei duelli vinti. Yann Bisseck è secondo con il 90,63%. Ed entrambi hanno ottime percentuali anche in interdizioni, tackle vinti, passaggi riusciti e blocchi. Il ventiquattrenne deve però imparare a marcare con più precisione e a essere più puntuale nelle chiusure preventive.
Acerbi, nella prossima stagione, sarà un giocatore di trentotto anni, utile al massimo per giocare 10-15 partite; de Vrij ne compirà trentatré e potrà dare ancora tanto anche sotto il profilo atletico. Ecco perché a metà gennaio, o prima, l’Inter potrebbe attivare la clausola per il rinnovo automatico.
Entrambi i centrali nerazzurri potranno di certo offrire alla squadra esperienza e quel particolare self control che hanno soltanto i grandi. Ovvero i giocatori con maturità e struttura morale, sicuri dei propri mezzi. I due ex Lazio, anche grazie a tutto quello che hanno vissuto in nerazzurro, hanno la caratura dei veri senatori. Cioè senso di responsabilità e spalle larghe per dare sicurezza alla squadra.