Inter, la rivoluzione un suicidio sportivo: i 10 giocatori da salvare

Squadra anziana, fuori condizione per larghi tratti della stagione e riserve non all’altezza: è tempo di rivoluzione

Oaktree punta a un ringiovanimento della rosa per questioni di sostenibilità. I tifosi, delusi dall’aprile nero, accolgono la possibilità di una mezza rivoluzione come un orizzonte stimolante. Da più parti, dunque, si spera che arrivino forze nuove e che certi interpreti deludenti o non in grado di confermarsi finiscano fuori progetto. A patto, ovviamente, che non si punti a giocatori di media qualità.

Marotta
Inter, la rivoluzione un suicidio sportivo: i 10 giocatori da salvare (Ansa) – interlive.it

I soldi che l’Inter ha fatto quest’anno con la Champions e il Mondiale per Club dovrebbero bastare per portare a termine un mercato decente. Il dato di base è anagrafico: l’Inter ha un’età media di 29 anni. Fare una rivoluzione in caso di zero tituli potrebbe però essere un suicidio a livello tecnico. Smantellare significherebbe infatti buttare all’aria un percorso di crescita di 5 o 6 anni.

Considerando i valori tecnici in gioco, ci sono almeno 10 giocatori da salvare in ogni caso. Anche qualora si volesse constatare la fine di un ciclo e dare per scontata la necessità di rinvigorire la squadra con idee e rinnovate energie mentali, non è detto che si debba prendere in considerazione l’uscita di Inzaghi e dalla spina dorsale dell’attuale progetto.

Dall’altro lato, qualora l’Inter perdesse tutto, cioè su tutti i fronti, potrebbe essere impossibile ripartite senza scorie con un Mondiale per Club di mezzo e l’età media così alta. Proprio per non disperare quel valore tecnico di base bisognerebbe pensare a una rivoluzione non totale.

Rimodernare ma solo a partire da 10 capisaldi

L’attuale stagione può essere considerata come il culmine di un ciclo, a prescindere da come finirà. Spetta ora alla nuova proprietà porre le basi per poter competere ad alto livello su tutti i fronti anche per i prossimi anni.

Mkhitaryan
Rimodernare ma solo a partire da 10 capisaldi (Ansa) – interlive.it

Il merito di questo traguardo va dato a Inzaghi e ad alcuni giocatori chiave come Lautaro, Bastoni, Barella e Calhanoglu. Bisogna rinnovarsi ma senza rivoluzionare, perché si rischierebbe di distruggere le poche, solide, certezze che la società è riuscita a costruire con l’arrivo di Inzaghi.

A fine stagione andranno via Arnutovic e Correa. Potrebbero salutare anche Taremi, Asllani, Frattesi, Darmian, Mkhitaryan, uno fra Acerbi e de Vrij, Bisseck, Zalewski e Zielinski. I veri intoccabili a oggi sono dieci: Bastoni, Pavard, Carlos Augusto, Dimarco, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Thuram, Lautaro e Pepo Martinez.

Fra questi anche Pavard, Dimarco e Calhanoglu, quest’anno, non si sono dimostrati insostituibili. Considerarli come giocatori di cui poter fare a meno senza alcun rimpianto suona comunque ingiusto e poco cauto.

Sostituire quelli a fine ciclo non è cosa facile, anche perché parliamo di ruoli fondamentali nel sistema di Inzaghi. E per cambiare più di dieci giocatori bisognerebbe per forza completare almeno dieci acquisti.

Tre nomi nuovi in attacco

Solo per l’attacco, bisognerebbe inserire tre giocatori nuovi. Due di sicuro. L’incognita è Taremi, che potrebbe essere difficile da piazzare, anche se è stato preso a zero (ha un ingaggio relativamente pesante alla luce dell’ultima deludente stagione). A centrocampo, dov’è già stato preso Susic, bisognerebbe sostituire anche Mkhitaryan (che ha aperto a un possibile ritiro), Asllani, Frattesi e Zielinski (praticamente nulla in stagione).

Zielinski e Taremi
Tre nomi nuovi in attacco (Ansa) – interlive.it

Anche in difesa, dove non è ancora chiaro cosa voglia fare la società con Acerbi e de Vrij, servirà per forza un nuovo centrale. Dovrebbe arrivare anche un altro esterno destro (Darmian, in quel ruolo, non è più presentabile).

Intanto, un mese fa, Marotta ha dichiarato che l’Inter non sta pensando a una rivoluzione sul mercato. L’obiettivo della dirigenza sarebbe quello di preservare l’ossatura (italiana) della squadra. Quindi è difficile che partano Acerbi, Darmian, Bastoni, Dimarco e Barella. L’unico in bilico, degli italiani, è Frattesi.

Gestione cookie