6 maggio, una data che i tifosi nerazzurri difficilmente dimenticheranno: l’impresa contro il Barça è già storia
La vittoria per 4-3 nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Barcellona non ha solo permesso ai nerazzurri di conquistare l’accesso alla finale che si giocherà il 31 maggio a Monaco di Baviera… Ha anche dimostrato la forza di un gruppo ora universalmente riconosciuto come irruducibile e coraggioso.
La partita di Lautaro Martinez, di Sommer, di Acerbi, di Dumfries e di Frattesi vale già come un riscatto per i tifosi: un atto storico che, comunque vada a finire il cammino nerazzurro, addolcisce il ricordo amaro del 5 maggio 2002. L’Inter ha dimostrato volontà di vincere, cuore e qualità. Nel primo tempo, la squadra di Inzaghi ha giocato un gran calcio, costringendo i talenti del Barcellona a rincorrere.
Come prevedibile, i nerazzurri non sono stati in grado di reggere a quel ritmo e, come accaduto spesso quest’anno, non sono neppure riuscisti a gestire il vantaggio. In 6′ hanno incassato due goal dagli ospiti. Sono finiti sotto, ma l’hanno ripresa nel recupero e hanno avuto la forza, morale, fisica e mentale, di vincerla ai supplementari.
La partita più bella dell’Inter che abbiate mai visto: Inter-Barcellona
C’è chi paragona la partita del 6 maggio alla mitica Italia-Germania 4-3. Per intensità, epicità e pathos, siamo lì. A livello tecnico, nella semifinale di ritorno di Champions League si è visto qualcosa di meglio. Ma è difficile descrivere ciò che l’Inter è riuscita a mettere in campo contro i fuoriclasse catalani. Parlare di impresa è poco opportuno, dato che la squadra di Inzaghi, con il suo cammino in Champions aveva già dimostrato di poter far male a chiunque.
Qualche giorno fa, per punzecchiare la sua ex squadra, Antonio Conte se n’è uscito con una massima che ha raccolto il plauso di tifosi del Napoli e non solo: “Alla fine vince uno, chi vince scrive la storia, gli altri la vanno a leggere. Se non dovessimo vincere nessuno si ricorderà di questo nostro campionato, se resta scritto indelebile negli almanacchi se lo ricorderanno tutti“. Ebbene, la gara di ieri sera al Meazza ha confermato che la visione di Conte è tanto semplicistica quanto spoetizzante. Il calcio non è mai stato solo risultato. Contano le emozioni che restano impresse nel cuore e negli occhi della gente.
— Football Pictures That Go Hard (@hardfootypix) May 7, 2025
Certo, se l’Inter, alla fine, avesse perso contro i catalani, sarebbe stato più difficile ammettere i meriti della squadra e gioire delle emozioni vissute. Ci si sarebbe concentrati sugli errori nei disimpegni di Barella o sul calo della squadra nel secondo tempo. Ma, oggettivamente, anche con un risultato diverso, la partita dell’Inter sarebbe stata da celebrare.
Rivivere la serata speciale andata in scena ieri sera al Meazza significa innanzitutto riaffermare la bellezza pura del calcio: un gioco dove lo spirito conta tanto quanto la bravura tecnica. E siamo sicuri che si parlerà per anni di Lautaro Martinez, del suo recupero lampo e della sua prova da grande leader, di Acerbi che segna à là Lewandowski, di Sommer che ferma con un volo incredibile l’indemoniato Yamal e di Frattesi che rischia l’infarto dopo aver segnato l’ennesimo goal fondamentale con la maglia dell’Inter.
𝑉𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑒 𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑒 🌌#ForzaInter #UCL pic.twitter.com/XSRT7XXUdp
— Inter ⭐⭐ (@Inter) May 7, 2025
Come Julio Cesar, Lucio, Maicon, Eto’o, Motta e Milito. L’Inter deve far posto fra i suoi eroi a Sommer, ad Acerbi, a Dumfries, a Frattesi, a Thuram e a Lautaro. E anche a tutti gli altri. Perché tutti hanno dato l’anima.