Caso Osimhen, penalizzazione al Napoli: decisione presa

La lotta Scudetto sarà influenza da penalizzazioni? De Laurentiis ha già ottenuto la risposta che stava attendendo

Nelle scorse settimane più voci hanno ipotizzato possibili brutte sorprese per il Napoli. Nello specifico, si è parlato dell’eventualità di una penalizzazione ai danni del club azzurro per il caso plusvalenze.

Osimhen e De Laurentiis
Plusvalenze fittizie: l’avvocato spiega il caso Osimhen (Ansa) – interlive.it

Entro inizio maggio, il procuratore Chinè avrebbe dovuto analizzare i documenti relativi all’indagine che la Procura di Roma ha svolto per l’inchiesta per falso in bilancio a carico del Napoli. Il caso è quello delle plusvalenze collegate all’acquisto di Victor Osimhen dal Lille.

Ci sono ancora molti interrogativi irrisolti a proposito del trasferimento dell’attaccante nigeriano, che arrivò in azzurro dopo un affare da 76 milioni di euro nell’estate 2020. Nell’operazione, il Napoli cedette per esempio tre giovani del proprio vivaio al club francese, dietro un corrispettivo apparentemente spropositato di circa 20 milioni di euro. Dopo aver inizialmente assolto il Napoli da ogni responsabilità, la giustizia sportiva ha ripreso nei mesi scorsi in esame quei fatti.

Tutto ciò mentre Osimhen è impegnato in Turchia e il Napoli affronta le ultime sfide di campionato, puntando al suo quarto Scudetto. La sensazione era appunto che la nuova indagine potesse anche avere conseguenze sulla classifica finale di Serie A.

La richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Roma nei confronti del presidemte del Napoli Aurelio De Laurentiis e dello stesso club azzurro in relazione al presunto reato di falso in bilancio avrebbe potuto portare a una penalizzazione… Una pena che, in teoria, avrebbe potuto mettere in crisi il lavoro di Conte.

Plusvalenze fittizie: l’avvocato spiega il caso Osimhen

Il Napoli, che era già stato prosciolto per gli stessi fatti, si è sempre detto poco preoccupato. Ma la stampa sportiva ha comunque sottolineato che se fossero emersi nuovi e rilevanti elementi di prova non ancora considerati dalla giustizia sportiva con la prima sentenza di proscioglimento, Chinè avrebbe dovuto richiedere la revoca della sentenza che aveva dichiarato il Napoli non colpevole.

Victor Osimhen
Plusvalenze fittizie: l’avvocato spiega il caso Osimhen (Ansa) – interlive.it

E, sempre in teoria, il procuratore avrebbe dovuto pure formulare una richiesta di condanna per il Napoli, come previsto dall’articolo 63 del Codice di Giustizia Sportiva.

Secondo l’avvocato Michele La Francesca, la penalizzazione è impossibile. Visto che gli atti penali relativi al caso Osimhen sono giunti a Chinè intorno al 9 aprile scorso, lo stesso avrebbe avuto tempo fino al 9 maggio per avanzare alla CFA la richiesta di revocazione della sentenza di assoluzione. E non lo ha fatto

Chinè in silenzio sul Napoli

Nessuna notizia è però venuta fuori in questi giorni circa una simile richiesta da parte di Chinè“, scrive l’avvocato, “e ciò non può che lasciar ragionevolmente pensare che quest’ultimo non abbia rinvenuto nel carteggio penale quei nuovi e rilevanti fatti idonei a far riaprire il processo a suo tempo definito con l’assoluzione del club partenopeo e dei suoi dirigenti…

Osimhen e De Laurentiis sotto il murales di Maradona
Chinè in silenzio sul Napoli (Ansa) – interlive.it

Per La Francesca, la prova decisiva della definitiva archiviazione del caso da parte della Procura Federale si può ricavare tramite un parallelismo con quanto accadde con la riaperura del processo a carico della Juventus per le cosiddette plusvalenze fittizie. In quel caso, scrive l’avvocato, “Chinè ricevette gli atti penali del procedimento penale denominato Prisma il 24/11/2022 e la sua richiesta di revocazione della sentenza (che alcuni mesi prima aveva assolto il club bianconero) arrivò il successivo 22/12/2022 (quindi nel rispetto dei 30 giorni previsti dall’articolo 63 del CGS)“.

La richiesta fu allora notificata dalla FIGC proprio il 22 dicembre. Ma, per quanto concerne il Napoli, non è stata condivisa nessuna nota. Quindi, sarebbe più che plausibile ipotizzare che Chinè abbia già archiviato il caso.

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