L’idea gli sarebbe piaciuta, ma fino a un certo punto: l’allenatore dell’OM ammette di aver pensato all’Inter
“Andare via solo perché arriva una cosa più bella andrebbe contro il mio modo di pensare“, ha spiegato Roberto De Zerbi, intervistato da Alessandro Cattelan durante il podcast Supernova. Ma come stanno davvero le cose? L’Inter lo aveva davvero contattato per il post-Inzaghi.
A spiegarlo è lo stesso De Zerbi, ammettendo che non c’è mai stato un contatto con il club nerazzurro. “Si parlava di me all’Inter, sì, ma non mi hanno mai chiamato“, ha dichiarato l’ex Sassuolo. “Poi io ho iniziato da venti giorni a parlare con i futuri giocatori… siamo stati a Miami col presidente e il ds dal proprietario: a me, quando prendo un impegno, piace portarlo a termine…”
Nel corso della stessa intervista, De Zerbi ha anche spiegato di non essere particolarmente apprezzato dai grandi dirigenti. “Qualche direttore generale dice che sono troppo problematico”. Ce l’aveva con Marotta? Sappiamo quasi con certezza che quello di De Zerbi sarebbe stato un nome graditissimo ad Ausilio, che lo aveva già sondato al termine della seconda stagione di Inzaghi all’Inter, quando le troppe sconfitte in campionato avevano fatto pensare a un esonero dell’allenatore piacentino. Un esonero poi scongiurato dal bel cammino in Champions.
De Zerbi all’Inter: una possibilità remota
De Zerbi, però, non è mai piaciuto troppo a Marotta. Come ha rivelato il diretto interessato, dopo l’addio di Inzaghi, l’Inter non lo ha mai preso davvero in considerazione. Primo, perché si era già impegnato con Marsiglia. E, secondo, perché piacevano di più Fabregas, Viera e Chivu. Lo abbiamo raccontato anche su Interlive.it.
L’allenatore del Marsiglia ha parlato anche del 5-0 subito dall’Inter in finale di Champions League. “Un risultato strano, perché l’Inter è una grande squadra e Inzaghi è un grande allenatore… e non ci stanno 5 gol di scarto. Ma il problema sta nel fatto che l’Italia non conosceva il PSG“… Secondo De Zerbi, dunque, l’Italia intera avrebbe sottovalutato l’avversario dimostrandosi presuntuosa.
“Parlo dell’Italia calcistica, non l’Inter, attenzione“, ha aggiunto l’ex Sassuolo. “Non conoscevano neanche che il calcio d’inizio lo facevano nella touche, non conoscevano che Dembélé fa sempre così. Io purtroppo l’ho conosciuto. Non sapevano che Doué è un talento del livello di Yamal: non così determinante oggi ma una classe pazzesca. Che Vitinha forse oggi è il centrocampista più forte al mondo, Joao Neves… Non conoscevano da che Paese provenisse Pacho purtroppo. E quindi ci si è svegliati male“.
Il giudizio su Luis Henrique
Cattelan gli ha chiesto poi di Luis Henrique, il neo-acquisto nerazzurro arrivato proprio dall’OM. “Luis Henrique è forte. Un bravo giocatore: poi sai, San Siro è San Siro, ma anche il Velodrome non scherza. Ha forza fisica, qualità tecniche. Ed è un bravo ragazzo. Acquisto buono“.
“La sua stagione migliore potrebbe averla avuta proprio con me…“, ha continuato De Zerbi parlando dell’esterno comprato dall’Inter, “è un ragazzo brasiliano di Rio e ha bisogno di un po’ più di affetto. Con lui abbiamo fatto un buon lavoro. Però eravamo obbligati a fare una cessione di questo tipo. Sarebbe stato un giocatore importante, un titolarissimo. Quindi siamo partiti non benissimo sul mercato ma la cosa era già concordata“.
Fra i tifosi dell’Inter c’è chi trema. E c’è già chi lo inserisce nella spaventosa collezione di bidoni provenienti dal campionato francese degli ultimi anni. Il ricordo di eroi come Kondogbia (preso a 45 milioni) e Dalbert (25 milioni) è ancora vivo.