L’Inter ha cambiato allenatore: le novità da Inzaghi a Chivu passano anche dal divario comunicativo tra i due tecnici
L’Inter aveva scelto di andare avanti con Simone Inzaghi, e questa è una certezza che rimane anche dopo l’addio del tecnico di Piacenza con direzione Arabia Saudita. È una certezza anche che per i nerazzurri Cristian Chivu non fosse una prima scelta, anzi venisse dopo Cesc Fabregas e probabilmente anche Massimiliano Allegri.

Allo stesso tempo, ora Marotta e Ausilio si ritengono comunque soddisfatti della loro scelta e sono convinti si possa fare comunque bene nell’attuale stagione, quindi al Mondiale per club, e nella prossima, che inizierà ad agosto prossimo. Nonostante la squadra non sia ancora scesa in campo agli ordini del nuovo allenatore, si può già tracciare un bilancio ben preciso sui primi passi della sua avventura da tecnico della Beneamata.
E anche in questo caso, le novità non possono mancare. Chivu è riuscito a compattare il tifo nerazzurro dopo la delusione di una finale di Champions League persa malissimo e nel modo peggiore possibile. Ora toccherà alla squadra, prima sotto il profilo mentale poi sotto quello tecnico e tattico. Ma anche per quanto riguarda la comunicazione, la sensazione è che ci sarà una sterzata netta.
La comunicazione da Inzaghi a Chivu: cosa cambia davvero
Non possono non essere sottolineati gli errori di Inzaghi in questo senso. I tifosi dell’Inter, quindi i media, sono stati spesso abituati ad accentratori, condottieri che regalavano titoli e slogan, che riuscivano a caricare sulle loro spalle un intero ambiente e trascinarlo.
L’ex Lazio, invece, ha spesso nascosto anche dichiarazioni forti e doverose dietro una diplomazia che a volte è risultata ingombrante. Poi ha anche scelto tempi e modi discutibili per annunciare di avere offerte dall’Arabia, proprio durante la preparazione della finale di Champions League.
Chivu ha su di sé il peso di battaglie, vittorie e una vita complicata da cui ha sempre tratto il meglio. È diretto e sincero, ha una comunicazione semplice e onesta che trasuda umiltà ed etica per il lavoro. Si tratta di un buon punto di partenza su cui basare il futuro in un mondo globale in cui poche frasi fanno il giro del web in una manciata di secondi. Anche lì peserà aver avuto Mourinho e Capello come maestri, ma soprattutto un carattere forte e rispettoso, che lo aiuterà nel rapporto con la squadra. È l’inizio di una nuova era, che vedremo già stasera in conferenza.