Nasce l’Inter di Chivu: le 4 grandi novità tattiche

Nella notte di oggi l’Inter ha affrontato il Monterrey: si tratta dell’esordio di Chivu alla guida della prima squadra, tutte le novità

L’Inter è ripartita, anche se non è facile, anche se la stagione non è ancora conclusa e la stanchezza fisica e mentale è ben presente. Sono passate solo due settimane dalla debacle in finale di Champions League contro il Psg, ma è già tempo di tornare in campo e onorare un altro torneo importante come il Mondiale per club.

Chivu parla alla squadra
Chivu ha fatto vedere subito delle novità tattiche contro il Monterrey (LaPresse) – interlive.it

Sulla carta l’esordio contro il Monterrey era piuttosto abbordabile, ma è terminato con un risultato di 1-1 (clicca qui per i top e flop) che lascia l’amaro in bocca per quanto creato dai nerazzurri e sprecato nel corso del match. Alla fine, nelle difficoltà generali, l‘Inter può tenersi una buona prestazione – soprattutto nel primo tempo – sotto il profilo delle novità tattiche e di quanto ha cambiato il nuovo allenatore.

La prima grande novità di Chivu è una squadra più alta, abile ad andare in pressione e riaggressione, che ha messo spesso alle strette il Monterrey, chiudendolo nella sua metà campo. Sarà difficile farlo con squadre più blasonate, ma la direzione è segnata e pare quella giusta.

Tutte le novità tattiche portate da Chivu nell’Inter

Il secondo grosso cambiamento è dato dai calci piazzati. Il tecnico ex Parma ha deciso di lanciare una nuova difesa a zona su cui bisogna ancora lavorare tanto, confermata anche da Lautaro Martinez nel post partita. Anche in questo caso, si tratta di un progetto ambizioso, che richiederà lavoro e parecchio tempo.

Mkhitaryan contro il Monterrey
La posizione di Mkhitaryan ha fatto capire molto del calcio di Chivu (LaPresse) – interlive.it

Non si può non notare anche il lavoro di mezzali ed esterni. L’Inter ci ha abituato a lavorare molto con delle combinazioni che liberavano il terzo uomo e che sono state molto efficaci nell’era Inzaghi. Ora i centrocampisti si abbassano meno a costruire, gli inserimenti dei braccetti in avanti sono meno costanti, ma si è alzato parecchio il raggio d’azione di Mkhitaryan e Barella, che cercano delle costanti imbucate per gli attaccanti. Anche Carlos Augusto e Darmian sono sembrati restare molto più alti.

L’ultimo punto è quasi la sintesi dei precedenti. L’Inter di Chivu cerca molto la verticalità, un gioco più diretto, che potrebbe essere il marchio di fabbrica del tecnico rumeno. Certo, ancora è presto per essere definitivi su questi punti, ma l’allenatore sembra avere le idee molto chiare su come vuole che giochi la sua squadra.

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