L’ammissione del centrocampista nerazzurro dopo un inaspettato addio, ma è acqua passata. Il gruppo ha ritrovato la “spinta”
L’Inter vista nei due primi impegni della fase a gironi del Mondiale per Club potrebbe non essere ancora la squadra che ha emozionato in passato, ma è comunque in crescita.
Fra coloro che si sono maggiormente distinti, soprattutto nella seconda uscita contro gli Urawa Reds, difficile non menzionare Nicolò Barella: sempre vivo, pericoloso, trascinatore come al solito.
Nonostante le critiche iniziali che hanno travolto per intero lo spogliatoio nerazzurro, il centrocampista ha dato prova del fatto che non ci si debba fasciare il capo prima del dovuto. Questa squadra può far ancora sognare, sotto la guida di un allenatore emergente come Cristian Chivu. Tempo di metter a posto qualche tassello tattico e di piazzare i giusti colpi sul mercato, anche al netto di qualche sacrificio dovuto.
“Conoscevo già il mister, abbiamo parlato qualche volta quando terminavamo le partitelle ad Appiano. Lui allenava la Primavera. In quelle occasioni ho capito quanta empatia avesse nei confronti dei suoi calciatori, comprende le esigenze di tutti. Una qualità importante, fuori dal comune”, ha raccontato Barella nel corso dell’ultima intervista ai microfoni di DAZN.
Il centrocampista, però, ha fatto anche un’altra ammissione. Ripercorrendo gli istanti in cui è venuto a conoscenza, assieme al resto della squadra, dell’addio a sorpresa di Simone Inzaghi.
Barella sorpreso dall’addio di Inzaghi, ma c’è stima per Chivu: “Faremo cose belle insieme”
“È stata una notizia strana. Dopo quattro anni, stare insieme era diventata un’abitudine. Ma non è la prima volta che cambio allenatore”, ha rivelato Barella sulla separazione improvvisa con Inzaghi.
“Ho vissuto situazioni simili al Cagliari, poi all’Inter. So come funziona. Ho comunque ritenuto opportuno ringraziare lui ed il suo staff per il percorso fantastico, anni di crescita ed emozioni”, ha quindi aggiunto con profondo rispetto nei confronti di uno degli allenatori più vincenti della storia nerazzurra recente.
La sensazione di malinconia appare oltretutto già smorzata dall’energia positiva che trasmette Chivu quotidianamente all’ambiente. Barella ha parlato della sua empatia e lo ha riconfermato così: “Anche in un momento così difficile ci sta dando una grande mano, la spinta che ci serve. È un tipo diretto, ha voglia di fare e voglia di vincere. Ho l’impressione che ci sarà modo di creare qualcosa di bello insieme”.
Barella, al pari dei suoi compagni, ha percepito da subito un tatto particolare. Quasi paterno: “Mi è rimasto impresso il fatto che abbia chiesto a tutti noi di elogiare il gol di Valentin (Carboni, ndr) dopo esser rientrato dal lungo infortunio. Averlo visto sorridere di nuovo mi ha toccato molto”.