Il club nerazzurro ha un lunga, triste e consolidata tradizione nella gestione di giocatori “incedibili”, cioè impossibili da piazzare
Stefano Sensi, costato 27 milioni, è rimasto all’Inter cinque anni. Il club, dopo l’infortunio che ha bloccato il suo inserimento nel progetto, lo ha mandato in prestito a destra e manca. Poi lo ha perso a zero.
Qualcosa del genere è successo anche con il Tucu Correa. Costato 32 milioni, e mai utile alla società, è uscito quest’estate a zero. Non è l’unico caso… Gagliardini, pur non essendo stato martoriato da infortuni, è rimasto all’Inter per sei anni, e poi è andato via svincolandosi.
Stessa storia con Ranocchia (all’Inter undici anni). E si potrebbe andare avanti, stilando una lunga lista di affari assurdi e promesse mancate. Ma il vero principe della casistica è Zinho Vanheusden. Arrivato da giovanissimo all’Inter (nel 2015), prima in prestito e poi a titolo definitivo, era stato presentato come un predestinato.
Il giovane belga si distinse in formazione Primavera per il suo talento cristallino e per personalità e maturità. Sembrava destinato a diventare una colonna della prima squadra: un centrale di classe e di buona struttura fisica, su cui fare affidamento sul lungo termine.
Zihno Vanheusen: una carriera trascorsa in infermeria
Oggi Vanheusden viene ricordato dai tifosi dell’Inter come un altro esubero impossibile da piazzare. Ogni estate, dopo un prestito, torna a Milano, per essere spedito altrove. Dove però, poi, gioca poco e niente. A causa degli infortuni.

I dati dicono che ha vissuto oltre mille giorni di stop per problemi fisici. Per la precisione 1076 giorni. Il ragazzo ha subito lesioni ai legamenti, fratture, operazioni e, per non farsi mancare niente, soffre da più di due anni di un’ernia inguinale.
L’Inter ha provato ad aspettarlo e poi a rilanciarlo. Lo ha fatto con una serie di prestiti, prima secchi (per non perderne il controllo) poi con diritto di riscatto. E così il ragazzo è passato dallo Standard Liegi al Genoa, dall’AZ Alkmaar al Mechelen.
Ogni santa volta, però, è stato fermato da un problema fisico. Al Mechelen, in Belgio, nell’ultima stagione ha giocato in tutto 159 minuti. Stefano Sensi, un altro nerazzurro che ha passato la vita in infermeria, appariva molto più integro!
Addio a fine stagione
Il giovane è ancora sotto contratto con l’Inter. Il suo contratto scade il 30 giugno 2026. Ed è altamente improbabile pensare a un rinnovo. Zihno parteciperà al ritiro estivo, ma con poche speranze di poter essere davvero valutato da Chivu. L’Inter potrebbe svincolarlo subito o aggregarlo alla seconda squadra, in Serie C.
Sui social c’è chi parla di delusione e chi invece di maledizione. In tanti ricordano le buonissime sensazioni che aveva dato con la maglia della Primavera. Altri eleggono Zihno a simbolo di un vizio capitale della dirigenza nerazzurra: non riuscire a piazzare gli esuberi.
questo un altro giocatore che anni fa era un bel giovane ma che poi è stato mandato in prestito ogni anno e si è perso. ma l’Inter continuerà a fare la stessa cosa con tutti i giovani buoni della primavera finché non si perdono definitivamente
— Pixel🐞 (@pixelyzd) July 7, 2025
Complimenti a chi l’ha rinnovato e ricomprato
— Matteooo🦎 (@ludissimo_) July 7, 2025
Sensi a confronto era Zanetti.
— Zelgadis (@Zelgadis265) July 7, 2025
Longo tutta la vita, almeno lui era sano
— B3RN4 ⭐️ ⭐️ (@andre_bernaz) July 7, 2025
Se lo racconti in giro ti prendono per pazzo. Questo lo paghiamo noi da quando stavo alle superiori.
— Hércules (@Rykaj1) July 7, 2025
Per recuperarlo, l’Inter ha fatto di tutto. E tutto si è rivelato inutile. Insistere sarebbe accanimento terapeutico. La favola è finita in tragedia. In Belgio potevano acquistarlo per 3,5 milioni. Ma se ne sono guardati bene.