Si torna a parlare dell’attaccante che negli ultimi anni ha fatto più sognare e poi soffrire gli interisti. E no, non è Icardi
La consolazione per chi lo ha visto andar via due volte, sentendosi tradito da chi aveva dato l’impressione di voler essere un simbolo per l’Inter, è stata di natura economica. Anche se, a volersi fare del male, si scoprirebbe anche che la cessione record, più volte descritta come un capolavoro della dirigenza, alla fine ha portato un utile netto relativamente basso.
Il vero colpaccio, in fatto di vendite, l’Inter non lo ha fatto con Hakimi (costato 45 e venduto un anno dopo a 68), né con Ibrahimovic (comprato a 25 e poi venduto a quasi 70). L’incasso netto più alto è arrivato con Onana. Preso a zero e rivenduto dopo 12 mesi a 50 milioni… E poi c’è Romelu Lukaku. Il belga fu preso nel 2019 per 74 milioni di euro. E fu rivenduto nel 2021 al Chelsea a 115 milioni. Il guadagno per l’Inter fu di 75 milioni.
Quel prezzo di vendita ha rappresentato un record per la Serie A. Con un effetto positivo di bilancio di circa 60 milioni di euro. Dato che dai 75 di plusvalenza sono usciti i contributi alla FIFA e le percentuali da destinare allo United. Ma se fosse finita così la storia fra Romelu e i nerazzurri, forse sarebbe stato meglio…
Cessione record, ma a che prezzo?
Perché poi c’è stato il prestito oneroso dal Chelsea nella stagione 2022–2023. 8 milioni di parte fissa più altri 3 o 4 di bonus. Con il lungo infortunio, la ripresa solo al termine della stagione, gli erroracci in finale contro il City su cui Guardiola ancora se la ride e poi la degradante telenovela dell’addio, con contrattazioni sotto banco con la Juve, la lite con Ausilio e Lautaro e poi l’accordo con la Roma.
Per Lukaku, l’Inter ha incassato in tutto 115 milioni, sì. Ma ne ha spesi anche 93, in tutto. Dunque, il saldo netto è di 22 milioni. Più tutto il veleno che hanno dovuto assaggiare i tifosi interisti, delusi dal comportamento di un idolo, che già avevano perdonato dopo la sua prima fuga. Ammettiamolo: a molti non è ancora passata. E vedere Lukaku vincere lo Scudetto con il Napoli è stato doloroso.
Lo stesso vale di sicuro anche per Romelu. Non lo dice esplicitamente, ma anche lui continua a pensare all’Inter e ai suoi tifosi. E nell’ultima intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport è bastato un piccolo riferimento all’ex squadra per riaccendere le polemiche.
“La gente non sa la verità. Non ho potuto dire le mie cose, ho lasciato parlare gli altri perché non mi piace attaccare tramite stampa“, ha dichiarato l’attaccante belga. Poi ha parlato anche della finale contro il City. Anche qui senza evadere dal solito cono d’ombra: “La finale di Istanbul l’ho vissuta molto male per un anno. Vedi come sono andate le cose…”
Le solite verità non dette di Lukaku
“Non si può capire perché ho fatto certe scelte“, ha continuato Lukaku a proposito del suo addio all’Inter. “Ogni volta che ho detto la verità è stata vista come una cosa scomoda“. E no, non si può davvero capire. Eppure l’ex United continua a voler lasciar intendere che ci siano vari retroscena importanti ancora non noti sul suo addio. E che lui stia evitando di svelarli per evitare polemiche.
Eppure, tempo fa aveva detto che presto avrebbe parlato e spiegato le sue ragioni ai tifosi. Quelle spiegazioni dove sono? Ed è naturale che ora i suoi vecchi tifosi lo accusino di glissare senza troppa dignità sulle trattative segrete con la Juventus mentre l’Inter cercava di riacquistarlo, i messaggi criptici sui social e le sparizioni improvvise…
C’è chi lo accusa soprattutto per la prestazione nella finale di Champions. E Lukaku, con le sue parole non chiare, non ha fatto altro che riaprire delle ferite mai rimarginate tra lui e la tifoseria interista. Una cessione record, ma molto, molto amara.