Inter, inside Mazzarri: svelati i segreti del tecnico nerazzurro

Walter Mazzarri (Getty Images)
Walter Mazzarri (Getty Images)

INTER, MAZZARRI MAGIE SEGRETI / MILANO – L’unanime giudizio sull’Inter da parte di tifosi e addetti ai lavori sentenzia che il merito di questo ottimo avvio di stagione, dopo le batoste di quella passata, va dato al nuovo allenatore Walter Mazzarri. Il ‘Corriere dello Sport’ svela alcuni dei segreti del tecnico di San Vincenzo.

LE ABITUDINI – Dopo ogni partita Mazzarri chiede ad un addetto incaricato il dvd della partita che rivede più e più volte insieme al suo vice Frustalupi. E se si gioca la sera, niente cena ma un semplice panino per poter restare incollato al televisore e tormentare il telecomando tra play, pausa, rewind… Poi un paio di ore di sonno per schiarirsi le idee e l’indomani mattina ecco pronto il discorso da dire alla squadra e, se serve, ai singoli.

IL FIUTO – La rinascita di Jonathan ed Alvarez non è un caso. E’ successo con tutte le sue squadre, da Protti e Lucarelli a Livorno fino a Cassano e Pazzini alla Sampdoria. Colloqui personali con tutti i giocatori, più frequenti con quelli che andavano rivitalizzati come Johnny e Ricky, assidui frequentatori dello spogliatotoio di Mazzarri. Disciplina ed organizzazioni sono tornati a regnare alla Pinetina ed ora tutti, dai senatori ai nuovi arrivati, si allenano al massimo e pendono dalle sue labbra.

LA FILOSOFIA – L’impronta di Mazzarri sulla squadra si è vista subito e questo perché in allenamento i giocatori provano a ripetizione, i movimenti diventano sincronizzati ed in partita ognuno sa quello che deve fare quando entra in possesso palla. E’ quella che chiama ‘vantaggio dell’idea’, che rende la squadra più sicura, ma niente miracoli: è il frutto del duro allenamento che si conclude a pochi minuti dall’inizio del match quando c’è l’ultima riunione – sul pullman – con i giocatori.

LE SCARAMANZIE – Lo faceva al Napoli, lo ha rifatto contro la Fiorentina. Non importa se fa freddo, ma quando Mazzarri si toglie la giacca dà un segnale alla squadra: è il momento di correre di più, di scuotersi, di vincere. E i giocatori lo seguono perché ha lo spogliatoio in pugno: si fa rispettare senza dover fare il dittatore.

M.R.

Il fiuto – Mazzarri ha portato ordine e organizzazione ad Appiano. Con questa ricetta, sono rinati anche Alvarez e Jonathan, esattamente come lo furono Mesto e Modesto nella Reggina, Protti e Lucarelli a Livorno. E non solo: Amoruso, Bianchi, Bellucci, Pazzini, Cassano, Cavani: tutti calciatori esplosi grazie alle cure di WM.

La filosofia – Lezioni su lezione, in settimana e poco prima del match. La mano di Mazzarri si vede a livello tattico perché le idee, i movimenti, vengono inculcati alla perfezione. Insomma: nessun miracolo, tutto frutto del lavoro.

Le scaramanzie – Mazzarri è stato sempre seguito, prende in pugno lo spogliatoio. E poi c’è il rito della giacca tolta. Quello è il segnale della riscossa: significa che è infuriato, che bisogna correre di più. Un po’ come Hulk quando strappa via i vestiti e si trasforma. Mazzarri incide sulle partite, si fa sentire in campo: è dentro il gioco.

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