Per ribaltare il parere dato dai tre saggi nel 2006 si fa leva su presunti fatti ‘poco limpidi’ attribuiti a Giacinto Facchetti: “La formula con cui l’allora commissario straordinario della FIGC Guido Rossi chiuse la questione scudetto, secondo la quale non si rinvenivano motivi per non assegnarlo ad FC Internazionale dopo la riformulata classifica di seria A all’esito del giudicato sportivo, lo rende giuridicamente intangibile – prosegue l’avvocato Di Giuseppe – Lo scudetto 2006 va considerato alla stregua di tutti gli altri assegnati nella storia del campionato di calcio italiano. Solo all’esito di un nuovo processo sportivo, in cui fosse riconosciuto il diritto di difesa nel contraddittorio delle parti si potrebbe autorizzare la revoca dello scudetto. Ma tale processo non è instaurabile perchè i supposti fatti sono improcedibili o comunque prescritti. Tanto non significa che il Consiglio federale, con decisione politica, non possa revocare il titolo: significa che tale eventuale decisione costituirebbe un mostro giuridico e presterebbe il fianco ad un ricorso nerazzurro per il ripristino della situazione attuale. L’intera storia degli scudetti sarebbe messa in discussione perchè, con un pericoloso precedente come questo, ogni squadra potrebbe chiedere la revoca dei titoli sportivi ‘poco limpidi’ del passato”.