Inter, Bergomi si racconta: “Moratti preferì Lippi a me. Quanti dubbi sullo scudetto del ’98…”

Beppe Bergomi - Getty Images

INTER, PARLA BEPPE BERGOMI / MILANO – Ai microfoni di ‘Sky Sport’ ha parlato l’ex storica bandiera dell’Inter, Beppe Bergomi. Difensore dei nerazzurri negli anni ottanta e novanta, tanti i momenti positivi e negativi vissuti tutti col cuore di un vero interista: “Lo scudetto del ’98 ancora mi brucia. Meritavamo di vincere quel campionato, quella fu una stagione molto particolare, tanti episodi dubbi che ci fecero letteralmente esplodere nella gara decisiva contro la Juventus. Per fortuna contro i bianconeri ero squalificato altrimenti non so cosa avrei potuto combinare“. In quella sfida anche il calmo Gigi Simoni perse le staffe: “Vedere uno come lui arrabbiarsi in quel modo era la prova lampante che dietro ci fosse qualcosa di strano“. Il rapporto con Lippi: “Non rientravo nei suoi piani. A Moratti dissi che ero persino disposto ad avere un ruolo di secondo piano pur di restare, ma alla fine il presidente diede carta bianca all’allenatore e io fui costretto ad andarmene”. Facchetti è stato uno dei punti di riferimento per l’ex difensore dell’Inter: “Persona straordinaria, l’unico che cercò di farmi ritornare in nerazzurro. Cosa risponderei ad una chiamata di Moratti? Io non ho mai chiesto nulla, credo che la cosa sia molto complicata. Comunque per l’Inter allenerei anche i pulcini…”

 

R.A.

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