Inter, presentazione Gargano: “Nerazzurro da sempre, da quando la prendevo alla Play Station…”

Walter Gargano (Inter.it)

INTER PRESNTAZIONE GARGANO / APPIANO GENTILE (Como) – Nonostante già abbia esordito in maglia nerazzurra, nella vittoria dell’Adriatico contro il Pescara, è tempo di presentazione per Walter Gargano. Il perno nerazzurro voluto fortemente da Andrea Stramaccioni si presenta ai tifosi nerazzurri, al centro sportivo ‘Angelo Moratti’, tra elogi ai compagni, il tifo per l’Inter da piccolo ed i connazionali: “Sono davvero felice di essere all’Inter. Per me è un sogno. I miei compagni mi hanno accolto davvero bene, soprattutto i sudamericano che mi hanno trattato da subito come un amico. Tifo per i nerazzurri da quando sono piccolo. La sceglievo sempre quando giocavo alla Play Station“.

URU ‘GUAI’ A STECCARE – In terra sudamericana felici per l’approdo di Gargano in nerazzurro, dopo quelli di Recoba, Sosa, Forlan ed Alvaro Pereira: “Se ho sentito Recoba? Abbiamo fatto una vacanza insieme a Miami. Per me è un idolo. So bene cosa hanno fatto lui e Ruben Sosa con questa maglia”. Dopo il flop Forlan si spera in Gargano e Pereira: “Dispiace per Diego. Non ha espresso tutto il suo valore anche per il momento che attraversava la squadra la scorsa stagione. Su Pereira posso dire che è un gran giocatore che però si deve ambientare. Spero di trovarlo subito in forma per fare bene insieme”.

NAPOLI, ROMA, CAMPIONATO – L’arrivo in nerazzurro dopo 5 anni sotto il Vesuvio: “Sono stati anni bellissimi a Napoli, ma ora prendo questa esperienza al momenoto giusto. Penso che sia il momento ideale per approdare in un club tra i più importanti al mondo, da piccolo ho sempre tifato l’Inter. Cosa hanno i nerazzurri in più? Tanta esperienza”. Intanto domenica arriva la Roma, squadra alla quale Gargano ha già segnato uno dei 4 gol fatti in Serie A: “Cosa darei per segnare alla Roma? Prima voglio che la squadra vada bene, poi se segno…”. Intanto la Juve resta la formazione da battere: “Noi pensiamo a noi stessi. Posso però dire che siamo forti”.

Luigi Perruccio

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