Inter, conosciamo meglio il Rubin Kazan

I giocatori del Rubin Kazan (Getty Images)

INTER, AVVERSARIO EUROPA LEAGUE RUBIN KAZAN / MILANO – “E’ la squadra più attrezzata del girone, servirà massima concentrazione”. Queste le parole riservate da Andrea Stramaccioni alla partita di esordio in Europa League. Domani sera, allo stadio ‘Meazza’ l’Inter affronterà i russi del Rubin Kazan, avversario temibile, molto pericoloso. Guidato dal ‘Ferguson’ dell’Europa dell’est, ovvero Gurban Berdiyev: dal 2001 al timone del club con a capo Dimitri Samarenkin.

PUNTI DI FORZA – Pratica un calcio rapido ed efficace. Ha grande facilità nel trovare il gol grazie agli inserimenti dei suoi centrocampisti, sempre abili nelle imbucate in area di rigore avversaria.

PUNTI DEBOLI – Non è un’impresa ardua trafiggere la loro porta. In ogni incontro, in casa o in trasferta (prendendo come riferimento il solo campionato) la squadra russa ha sempre subito almeno un gol. Fatta eccezione per la partita giocata fra le mura amiche contro la Dinamo Mosca. Fin qui, un percorso altalenante nella massima serie del suo Paese: dove staziona all’ottavo posto, con 12 punti all’attivo. A meno sette dalla capolista Terek. L’ultima sconfitta risale proprio all’ultima sfida nella Russian Championship, 1-0 a favore della Lokomotiv.

LA STELLA – Ex Udinese e Siena. Giunto in Italia forse troppo presto. La definitiva esplosione lontano da spaghetti e mandolino. Il freddo della Russia ha aiutato la maturazione a ottimi livelli del venticinquenne moscovita ma di origini finlandesi, Roman Eremenko. Dal 2011 a Kazan, prima ancora tre anni alla Dinamo Kiev. Tre come i gol messi a segno in questo inizio di stagione: nel pacchetto di centrocampo o come trequartista alle spalle di una o due punte. Polivalente e fantasioso. Un giocatore temibile per l’Inter, anche per la sua conoscenza del calcio italiano.

L’EMIGRATO – Un napoletano a Parigi. Oh pardon. Un napoletano in Tatarstan. Salvatore Bocchetti, classe ’86. L’emigrante in cerca di fortuna. Economica, secondo i mal pensanti. Non solo, però. Anche sportiva, almeno in piccola parte. Per lui, il club russo investì circa 10 milioni di euro nell’estate del 2010. Il suo contratto scade nel prossimo mese di giugno, qualche società italiana lo sta corteggiando da un bel po’ di tempo. Centrale affidabile e prestante. Un altro sponsor positivo del made in Italy.

IL MODULO – Tante le variabili tattiche messe in mostra dal Rubin di Berdiyev. Unica certezza? L’unica punta. Dietro a essa, un fantasista o un centrocampo a quattro. Qualche volta anche a cinque. Moduli che garantiscono alla squadra equilibrio e una buona quadratura. Fattori che vengono ogniqualvolta distrutti da errori individuali.

 

Raffaele Amato

 

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