Inter: difesa sotto assedio e gli incubi del passato

I giocatori del Siena in festa dopo la vittoria contro l'Inter (Getty Images)

INTER, DIFESA SOTTO ASSEDIO NUMERI DA BRIVIDI / MILANO – Riflessioni, correzioni. Strama dovrà risistemare un’intera squadra, che non solo non vince in casa, ma subisce anche tanti, troppi gol. Cinque in queste prime quattro giornate di campionato, tutti a ‘San Siro’. Altri sette, comprese le partite di Europa League, da avversari non di grandissimo prestigio. Tre dalla Roma e due ieri dal Siena, altrettanti da Hajduk, Vaslui e Rubin Kazan. Il ruolino di marcia è a dir poco negativo. Impressionante. Le colpe di tutto cio’, andrebbero indirizzate a tutto il reparto difensivo, compreso il centrocampo. Perché è il complesso di squadra che fa fatica, che lascia troppi spazi alle incursioni degli avversari: molti contropiedi e svarioni dei singoli, o per distrazione o per inadeguatezza tecnico-tattica. L’Inter di Strama è un po’ come quella che fu di Leonardo, ossia dedita quasi esclusivamente al gioco d’attacco: con il tecnico brasiliano, questa mentalità del “tutti in avanti a far gol” servì a rimontare il Milan capolista, fino al derby che rispedì al mittente i sogni di gloria. In quella stagione, oltre all’aver subito 7 gol tra andata e ritorno dallo Schalke 04 (questo il primo campanello d’allarme), la formazione nerazzurra terminò il campionato con ben 42 sigilli al passivo, 20 dei quali fra le mura di ‘San Siro’. Peggio è andata la passata stagione: 55 le reti subite, 27 in casa. Ad oggi, 24 settembre, la truppa di Stramaccioni è sulla stessa scia, se non oltre, di quella dello scorso campionato. Soprattutto in Italia, i gol incassati fanno la differenza. In negativo, ovviamente. Il miglior attacco è la difesa: se alle spalle degli attaccanti, c’è la ‘banda del buco’, tanta strada non si fa. Meglio abbassare le tapparelle, coprirsi e poi attaccare. Altrimenti, i turbamenti del passato recente torneranno molto presto a far visita.

 

Raffaele Amato

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