Inter: Chivu e il ‘rendez-vous’ con la fatal Verona

Cristian Chivu (Getty Images)

INTER, CRISTIAN CHIVU RITORNO NELLA FATAL VERONA/ MILANO – Certi giorni non si dimenticano. Rimangono lì, nel profondo dell’anima. Angosciano, mettono paura. Fino a quando non li affronti. E’ stato il giorno più brutto della sua vita sportiva, il più tremendo. Stasera, potrebbe essere quello più bello, con in mano le chiavi di un intero reparto, di una difesa malconcia e subissata di critiche. Stramaccioni non ci ha pensato due volte. Si fida di lui, del suo calciatore. Sfortunato dal punto di vista fisico, ma estremamente importante sotto l’aspetto tecnico. Un leader, Cristian Chivu. Che staserà tornerà in campo dopo un lungo e fastidioso infortunio. Riassaporerà il prato verde di uno stadio, lo stadio per eccellenza. O per disgrazia. Il ‘Bentegodi’ di Verona, dove nel gennaio di due anni e mezzo fa rischiò di chiudere per sempre la sua carriera. E forse, anche la vita. Fatale, fu lo scontro di gioco con Pellissier, botta alla testa e via. Per terra, tra paure e sconforti. Responso dei medici: frattura della base del cranio. Un calvario durato a lungo, una brutta avventura. Chivu ha avuto la forza di rialzarsi, di mettersi un caschetto e di ricominciare. A sognare, ma soprattutto a giocare. Si è ripreso tutto, con gli interessi. Qualche mese dopo dal disgraziato incidente, ha trionfato con la sua Inter in quel di Madrid. Champions League, giorni prima scudetto e coppa Italia. Niente male.

Tripletta magica per uno che è stato sul punto di non poter giocare più col suo amato pallone. Da quel meraviglioso maggio 2010, altri infortuni. Meno gravi, superabili comunque. Ostacoli che hanno rallentanto e azzoppato i suoi giorni calcistici. Comunque trionfanti, belli. Stasera di nuovo sul rettangolo di gioco. Sempre con la maglia dell’Inter. Il destino ti dà sempre un’altra opportunità. A lui, e di conseguenza alla squadra di Stramaccioni. Per tornare a vincere, umanamente e sportivamente.

 

Raffaele Amato

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