Inter, tra sacro e profano: “E’ il numero uno”

Samir Handanovic (Getty Images)

INTER, SAMIR HANDANOVIC PROMOSSO A PIENI VOTI / MILANO – Il portiere è un ruolo complicato, particolare. Un errore è quasi sempre decisivo, stesso discorso per una parata o per un uscita dai pali indovinando l’attimo giusto. Infausto, più di un attaccante. Per chi difende la porta della proprio squadra è facile passare dalle stella alle stalle, da “grande” a un brocco qualsiasi.  Quante volte un portiere si è sentito chiamare “paperone”, magari solo per qualche ingenuità. In questo senso, l’Inter nella sua storia è stata molto fortunata. Tanti i numeri uno passati alla Pinetina, molti dei quali autentici campioni. L’ultimo ad andarsene, non senza rimpianti dei tifosi, è stato Julio Cesar. Il brasiliano, prima di diventare un vero portiere ce ne ha messo di tempo, è la scuola italiana che lo ha trasformato da signor nessuno a uno dei principali protagonisti dei successi nerazzurri.

Dopo sette anni, il caro Julione ha dovuto per forza di cose lasciare il suo posto fisso a un ragazzone freddo ma talentuso, Samir Handanovic. Lo sloveno, con un curriculum di provincia, cinque anni a Udine, in pochi mesi, di mezzo anche un intervento al menisco, ha conquistato anche i più scettici, persino chi, al suo arrivo, aveva storto il naso con eccessivo fervore. Tempismo, sicurezza, le doti che deve avere un ottimo, grande portiere. Handanovic non sta facendo rimpiangere il suo predecessore, aiutato anche dal buon percorso intrapreso dalla squadra di Stramaccioni, più solida in difesa rispetto a inizio stagione. La benedizione nei confronti del gigante di Lubiana è arrivata dai grandi ex che hanno protetto i pali dell’Inter, una volta di legno. Erano i tempi di Giuliano Sarti, la ‘Grande Inter, gli anni ’60: “Ricordo che in nerazzurro approdai a 30 anni – come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’ – Samir è giovane, ha solo ventott’anni. E’ davvero bravo, costante, concreto, grazie a lui a fine stagione la squadra nerazzurra avrà sicuramente 17-18 punti in più“. L’investimento è costato 11 milioni di euro, “sciocchezze” per Sarti.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’indimenticabile Uomo Ragno: “Trasmette serenità, è efficace e di grande personalità“. “Io ero uno di quelli che non avrebbero mai dato via Julio Cesar” , ha sottolineato. invece, Gianluca Pagliuca. Proprio colui che sostituì l’amato Zenga all’Inter nel lontano 1994. Moratti ai tempi rifocillò le casse della Sampdoria versando ben 8 miliardi più i cartellini di Ferri e dello stesso Zenga: “L’Inter ha visto giusto – ha proseguito Pagliuca – Handanovic mi piace tantissimo perché non ha paura di uscire e non si butta mai a caso. Un portiere di buon valore vale come un grande attaccante“. “Tranquillo, sicuro di sé – ha evidenziato Bordon – Presentarsi così pronto in uno stadio come ‘San Siro’ non era facile”. Piovono a catinelle gli attestati di stima, ma adesso non dovrà deludere Samir: la strada per il successo è ancora molto lunga.

 

Raffaele Amato

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