Calciomercato alle porte: la ‘riparazione’ dell’Inter

Branca e Moratti (Getty Images)

CALCIOMERCATO INTER GENNAIO RIPARAZIONE / MILANO – Se si chiama così, ci sarà un motivo. Bene, che riparazione sia! Dipende da chi, come, e quanto. Le manovre di gennaio son sempre pià laboriose e difficili rispetto a quelle estive. Il grosso, il giusto e il necessario deve esser fatto sempre nei mesi caldi della stagione, quelli dove si gioca poco, amichevoli inutili perlopiù, e si chiacchiera tanto. Un paio di settimane e si aprirà, ufficialmente, il calderone delle trattative, ufficiosamente non è mai chiuso. L’Inter proverà a correre ai ripari: rinforzi importanti servirebbero un po’ in tutti i settori. Partiamo dalla difesa: urge un centrale, Chivu non dà garanzie fisiche, Silvestre tecniche, uno sommato a uno farebbe Campagnaro. Ideale come tassello per il presente, meno per il futuro, vista l’età da pre-pensionamento.

Centrocampo, la lingua batte dove duole il dente: di carie ce ne sono, almeno un paio, a esser buoni. Un regista, ci sarebbe Benassi, ma.. (giovani col contagocce) e un interno di spinta, bravo a buttarsi in area come un attaccante rapace, vivace e con l’attitudine di entrare sempre nel vivo dell’azione. Paulinho? Forse. Il valore del brasiliano in campo europeo resta un mistero, 15 milioni sono tantissimi ai tempi, poveri, di oggi. Comunque, spetterà a Branca indivduare, e a Moratti sganciare. Ovvio. Attacco: la storia del vice-Milito fa un po’ sorridere. Oltre a un’alternativa del ‘Principe’, se ragionassimo un pochettino, servirebbero anche dei validi sostituti di Cambiasso, di Samuel, o perché no, anche di Cassano. Quindi, la strombazzata di Stramaccioni, “mi serve un sostituto di Diego!”, è di difficile comprensione. Quel che ci vuole, è un centravanti per il presente (Longo dove sei?) e per il futuro. Inutile dire chi, big, questo è certo, non verranno. Né all’Inter, né in Italia. Buona riparazione, allora.

 

Raffaele Amato

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