INTER CORDOBA STRAMACCIONI JUAN JESUS / APPIANO GENTILE – Il giorno dopo la sconfitta contro l’Udinese, l’Inter si ritrova a leccarsi le ferite procurate da Totò Di Natale e Muriel, cercando le ragioni dell’insuccesso. Una sconfitta che brucia ancora, soprattutto per come la formazione nerazzurra si era approcciata nel secondo tempo, sfiorando il vantaggio più volte prima di essere punita. A mostrare tutta la delusione dell’ambiente nerazzurro ci pensa il nuovo team manager Ivan Ramiro Cordoba che, intervistato da ‘Sky Sport24’, ha dichiarato: “Dopo una giornata come ieri c’è solo la voglia di lavorare e tornare subito in campo. C’è rammarico, ma non bisogna pensarci troppo. Il rammarico è non poter giocare subito, due giorni dopo. Ci stanno questi momenti: anche nei più belli, quando vincevamo molte partite, sapevamo di dover migliorare in tanti aspetti.
STRAMACCIONI, I GIOVANI E JUAN JESUS – Il tecnico nerazzurro non sembra essere stato risparmiato dalle critiche, ma Cordoba tuona: “E’ nuovo nella Serie A e nel calcio professionistico, ma ha dimostrato di essere all’altezza. Mi impressiona la minuziosità con cui prepara ogni gara, come se fosse la più importante. Costringe anche i giocatori a pensare che ogni partita sia la più importante”. Il peso dei giovani: “Bisogna dare ascolto a loro ma soprattutto a chi ha esperienza: attenzione, non averla non significa che non possano dare un notevole contributo, visto che fanno parte di questo gruppo. Bisogna ascoltare tutti e capire come si sentono in campo, come si debba lavorare. Stramaccioni sente tutti, poi è lui a decidere, di comune accordo col pensiero di tutti, ma soprattutto col suo”. Capitolo Juan Jesus, impeccabile fino ai 5 minuti di follia che costano all’Inter il vantaggio dell’Udinese e l”inferiorità numerica per l’espulsione dello stesso brasiliano: “Lui è già pronto per una grande squadra come l’Inter, e non sta facendo altro che dimostrarlo: vuole diventare un simbolo di questa squadra, ha tanta voglia di fare bene come i suoi compagni. Ha passato un periodo difficile, ma ora sta raccogliendo i frutti del suo lavoro”.
Luigi Perruccio