Inter, Stramaccioni punto per punto: riflessioni sulle sue dichiarazioni

Andrea Stramaccioni (Getty Images)

INTER, STRAMACCIONI PUNTO PER PUNTO RIFLESSIONI/ MILANO – Facciamo le pulci al tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni. L’allenatore nerazzurro ha parlato quest’oggi nella classica conferenza stampa apripista della partita di domani sera, 20.45 stadio ‘Meazza’ tra l’Inter e il Pescara. Mercato, infortuni, la vicenda Sneijder e tant’altro.

INFORTUNI – “Siamo vicini a recuperare tanti giocatori che non erano a disposizione: da Mudingayi a Coutinho passando per Obi. Ovviamente non sono tutti pronti per giocare, ma è importante averli recuperati. Gli infortuni sono una variabile imprevedibile: tanti sono dovuti a traumi in campo: vedo il bicchiere mezzo pieno, abbiamo fatto un grande lavoro e ringrazio il dottor Combi perché ora abbiamo tutti a disposizione tranne Stankovic e gli squalificati”.

Guarda caso, Stramaccioni questo non può sottolinearlo per ovvi motivi, i calciatori che sono fuori per guai fisici sono sempre gli stessi. Stankovic, purtroppo per l’Inter, è ai box da almeno tre anni: un mese rientra, cinque ne sta fuori. Discorso identico per Coutinho, gracile come un vitellino, Obi, definito di ‘cristallo’ dall’allenatore romano. In estate poi sono stati confermati, in un caso rinnovato, calciatori cronicamente ‘malati’. Chivu su tutti. Al quale è stato offerto un nuovo contratto di durata biennale: il romeno nelle ultime due stagioni è stato fermo, tra un ‘acciacco’ e un altro circa dieci mesi. Incidenti muscolari o articolari possono capitare, ma se invece di acquistare o confermare elementi ‘rotti’ si comprassero calciatori ‘sani’ la storia avrebbe sicuramente un finale diverso.

MERCATO – “Cerchiamo un esterno destro e un centrocampista centrale con caratteristiche diverse da quelli che abbiamo già. Altrimenti non mi servono. Non faremo farà grossi colpi entro fine gennaio a meno di cessioni. Abbiamo tante trattative in ballo per giocatori importanti da luglio

Stramaccioni continua a lanciare messaggi alla società. Stavolta è stato più chiaro di altre volte, meno democristiano. Un esterno destro, ovvero Schelotto, e un centrocampista ‘diverso’ dagli altri che ci sono in rosa. Il candidato è Paulinho, che però costa troppo. L’Inter non è in grado di andare in Brasile per portarsi nel viaggio di ritorno un campione del mondo, bravo o non bravo – in Europa è tutto da vedere – e soprattutto costoso e ricercato dai maggiori club del vecchio continente. L’altra idea potrebbe essere quella di prendere un regista, una goccia nell’oceano:  in giro, ce ne sono due o tre al massimo; in Italia, a parte Pirlo (inarrivabile) e Lodi – buono ma non fa impazzire – la materia di prima qualità scarseggia. Giocatori importanti a luglio? Se solo il portafogli di Moratti potesse parlare…

CASO SNEIJDER – “Mi aspetto che dentro o fuori si chiuda. Le carte ormai sono sul tavolo ed è chiara a tutti la situazione. Non è facile trovare un giocatore del livello di Sneijder, e non dico sostituire perché è ancora nostro. sono giocatori importanti e chi ce l’ha se li tiene”.

Stramaccioni in versione ‘Ponzo Pilato‘. Ha elogiato l’olandese, sottolineandone l’insostituibilità, senza però alzare troppo i toni. Non schierandosi, confermando la sua linea aziendalistica, in parte giusta e condivisibile; ma assai rischiosa, chiedere lumi a Gasperini e Ranieri.

PESCARA E CONVOCATI – “Gli abruzzesi sono una squadra organizzata, con giocatori rapidi davanti: mister Bergodi è stato bravo a sfruttare le loro caratteristiche nelle ripartenze. Non si vince contro Catania e Fiorentina per caso. – “Non rischierò i giocatori a rischio di ricadute. Milito? Ha avuto un problemino al ginocchio che gli ha dato molto dolore, ma ora sta bene e domani è a disposizione anche se non è al 100%; mentre Gargano è in dubbio fino a domani mattina, dipenderà anche da quello che mi dirà il dottore. Nagatomo non è pronto, spero di averlo contro la Roma“.

Ventiquattro convocati per la sfida di domani sera. Nove di questi, per condizione approssimativa o perché ancora acciaccati, non potranno dare il loro apporto in una gara delicata e molto insidiosa. I nomi: Nagatomo (in ritiro con sana allegria), Chivu (nessuno sa come sta), Silvestre Mariga e Livaja (stanno bene ma hanno già le valigie pronte per chissà quale città), Mudingayi e Obi (appena rientrati da lunghi infortuni), Gargano Coutinho e Milito (non al meglio), Rocchi (non in condizione). Conquistare tre punti domani sera, contro un Pescara in ottimo stato di salute, sarà quasi come vincere un derby.

MORATTI E IL PROGETTO – “Squadra vecchia? Il progetto mio e del presidente è sempre stato quello di avviare un’Inter con 4-5 giocatori storici e intorno a questi costruire una squadra giovane. Non sono soddisfatto di aver chiuso a 35 punti, ma sono convinto che faremo bene”.

E’ vero, i giovani ci sono. Ma nessuno di essi, fatta eccezione per Juan Jesus, gioca in pianta stabile. Coutinho è stato impiegato a sprazzi, per dargli fiducia in estate è stato preso Cassano (!), Duncan e Livaja andranno via in questo mese di gennaio. Mbaye e Benassi spariti, quest’ultimo sarebbe perfetto come playmaker ‘sperimentale’. Come vice-Milito è stato acquistato Rocchi, 35 anni all’anagrafe. Il progetto giovani, diciamocelo con franchezza, non esiste. Almeno per ora. Troppo pochi i 35 punti? Sì, visto il basso rendimento dopo la vittoria sulla Juventus. Giusti invece, per l’effettivo valore della rosa. Servono rinforzi, non ‘scarti‘ o comparse di altre squadre. Sarebbe un fallimento non qualificarsi per la prossima Champions League, un’impresa se dovesse avvenire l’esatto contrario.

 

Raffaele Amato

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