Mercato Inter: tra realtà e suggestione

Icardi e Dzeko (Interlive.it)

CALCIOMERCATO INTER REALTA’ E SUGGESTIONE / MILANO – Loro, e l’Inter. Argentino, il primo: Il (finto) filosofo Prandelli lo vorrebbe addirittura nella nazionale italiana. Bosniaco, il secondo. Il nerazzurro nel loro destino. Forse. Moratti e i suoi scagnozzi monitorano il mercato degli attaccanti, si deve programmare il futuro, il dopo-Milito, quindi impossibile perder tempo. I nomi che circolano attorno all’elettrica orbita della ‘Beneamata’ sono tanti, ma col passare dei mesi, e con lo scoprir di bufale giornalistiche, il campo ora si è non incredibilmente ristretto. Gli obiettivi sono due, per comodità li abbiamo separati, divisi in due personali categorie: realtà e suggestione.

BOMBERINTER – Alla prima, appartiene di diritto Mauro Icardi, l’attaccante della Sampdoria pronto a spiccare il volo. Crediamo poco, lo consigliamo anche ai tifosi interisti, alle parole e ai buoni propositi del calciatore (vorrebbe solo l’Inter, han fatto trapelare), spifferati ai quattro microfoni dagli esperti di mercato, voci che indubbiamente han fatto piacere, soprattutto al suo entourage, numericamente grande quanto quello della pop-star Madonna; i desideri dei calciatori cambiano dalla sera alla mattina. Icardi, al netto dei sussurri ‘mercatari’, è il reale, ma anche il più arrivabile obiettivo della società di Corso Vittorio Emanuele. La concorrenza, come noto, è ampia; il Napoli avrebbe offerto 12 milioni di euro due giorni fa, questo per far capire quanto il valore dell’attaccante sia già salito a cifre assai sostanziose. Lui, comunque, è il prescelto per raccogliere l’eredità di Diego Milito, 34 anni a giugno.

FUTURO CONTENUTO – L’argentino costerebbe molto meno di Dezko; già, lui, la suggestione. La politica economica morattiana l’han compresa in molti, non tutti, purtroppo. Impossibile, a meno di una contro-rivoluzione in stile sceicco del patron nerazzurro, vedere in futuro il centravanti del Manchester City con la maglia dell’Inter, il discorso non cambierebbe anche in caso di terzo posto. Per due motivi: l’oneroso ingaggio (circa 5 milioni di euro, quando un calciatore cambia squadra lo stipendio aumenta sempre); il valore del suo cartellino (è un titolare, circa 35 milioni). Il futuro si baserà su costi più contenuti, e si spera, su un progetto vincente. Icardi, in fondo, sarebbe il tassello giusto per ripartire da dove si era cominciato qualche anno fa.

 

Raffaele Amato

Gestione cookie