Inter, Bedy Moratti: “Razzismo? Esigiamo rispetto. Per noi parla la storia”

Bedy Moratti - Getty Images

 

INTER BEDY MORATTI RAZZISMO / MILANO – Inter-Tottenham non è stata solo una partita vibrante e molto avvincente per i colori nerazzurri ma è stata anche la partita che ha scatenato le polemiche di razzismo nei confronti della tifoseria dell’Inter. La UEFA ha infatti deciso di aprire un’inchiesta dopo che Andrè Villas Boas, tecnico degli ‘Spurs’, ed alcuni giocatori del club inglese hanno dichiarato di aver sentito insulti razzisti nei confronti dei giocatori di colore inglesi. A difesa della società nerazzurra è scesa in campo Bedy Moratti, sorella del presidente nerazzurro e Presidente Onorario del Centro Coordinamento Inter Club. Intervistata dal quotidiano ‘Il Giorno’ la Moratti si è detta molto stupita di queste accuse, soprattutto nei confronti di una società come l’Inter: “Per me è difficile giudicare ma allo stadio c’ero, le urla dei tifosi ci sono state, ma erano di disapprovazione solo perché il giocatore era a terra e non si rialzava, come dimostra il recupero concesso dall’arbitro. Sono cose che succedono sempre e dappertutto…Per noi poi parla la storia. Siamo una società che da sempre è in prima linea nella lotta contro il razzismo e lo dimostra tutto quel che è stato fatto negli anni passati”. Poi sulla tifoseria nerazzurra aggiunge: “Vado sempre allo stadio. Osservo i tifosi e sinceramente io non ho mai sentito cose di cui ora sento parlare. Ci sono migliaia di voci, distinguere un’offesa non è certo semplice. E comunque la parola “razzismo” è fuori dal nostro vocabolario ed estraneo alla nostra società. Con questo non voglio negare l’esistenza del problema, perché purtroppo il razzismo c’è. Ma non è una cosa che riguarda noi, semmai altri…”. Infine una risposta tanto pacata quanto forte alla stampa inglese, che si erge ancora una volta a giudice supremo di vicende che non toccano i loro stadi: “Preferisco non replicare. Resto stupìta e amareggiata di fronte a certe accuse e lamentele…la nostra società merita sicuramente rispetto”.

Mario Di Ciommo

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