In caduta libera: due soluzioni estreme per la ‘povera’ Inter

Branca e Moratti (Getty Images)

INTER MERCATO / MILANO – Notizia di qualche minuto fa: Silvestre al Milan. Insomma, dopo appena un anno l’Inter cede quasi gratis un giocatore – certamente ai margini della squadra – a una diretta concorrente, forse, per il terzo posto; per di più, a una delle due storiche rivali da quando esiste la serie A a girone unico, aiutandola a coprire un buco difensivo creatosi dopo l’infortunio – del sempre infortunato – Daniele Bonera. L’argentino, costato tra prestito e riscatto 8 milioni di euro, è l’ennessimo orrore di mercato andato in scena in casa nerazzurra. Tranquilli, tanto nessuno paga o pagherà. Aspettando Thohir.

Le campagne acquisti messe in atto dal trio BrancaMorattiAusilio, nell’estate e nel gennaio scorso, sono andate in fumo senza se e senza ma: da Gargano, costato – calcolando prestito e stipendio lordo – quasi 6 milioni, non avendo fra le mani a fine stagione il suo cartellino (storia simile a quella di Zarate), a Schelotto, per il quale oltre ai 3,5 milioni versati all’Atalanta è stato ceduto sempre ai bergamaschi metà Livaja: un’operazione, per un giocatore che adesso vuole solo il Chievo Verona, costata complessivamente 7 milioni.

Senza dimenticare Cassano, regalato al Parma causa ingaggio da 6 milioni lordi, e gli indimenticabili ‘colpi’ Mudingayi, Rocchi e Kuzmanovic: il serbo potrebbe essere ‘sbolognato’ in Inghilterra. Per fortuna qualcosa di buono è stato fatto: Palacio e Kovacic, gli unici due nomi degni di vestire una maglia gloriosa come l’Inter. Anche se per arrivare al croato è stato ‘sacrificato’ Coutinho, che a Liverpool sta facendo faville. Le soluzioni per mettere fine a questo scempio tecnico ed economico sono due: o Moratti (stanco e senza più un euro) cambia la gestione della società – difficile che ciò avvenga – ora inter nos e priva di manager di un certo prestigio (nel comparto sportivo), oppure il club deve cambiare proprietario. Al più presto, però, perché quest’Inter sta precipitando sempre più in basso.

 

Raffaele Amato

 

Impostazioni privacy