Oriali: “Mai immaginato l’addio di Moratti. L’Inter mi è rimasta dentro. E Mazzarri…”

Gabriele Oriali - Getty Images
Gabriele Oriali – Getty Images

INTER ORIALI MORATTI THOHIR MAZZARRI FUTURO / ROMA – “Io all’Inter in futuro? Vista l’età, spero che non sia un futuro troppo lontano.  Scherzi a parte, ci tornerei volentieri“. Potrebbe bastare quest’affermazione, qualora ce ne fosse di bisogno, per percepire quanto sia legato ai colori nerazzurri. Occhi qualvolta si parla della società lombarda gli occhi gli si illuminano. Perché lui l’Inter l’ha amata, e la ama ancora, difesa, sognata, accarezzata coccolata, fino ad oggi, quando nel suo ruolo di opinionista ‘Mediaset’, si presenta in occasione delle gare dei meneghini con la consueta cravatta nerazzurra. Si,perché per Lele Oriali l’Inter è stato uno squarcio di vita, 30 anni fatti di campo e scrivania. Proprio il grande Lele, intervistato da ‘Il Corriere dello Sport’,  torna a parlare del suo grande amore, tra passato, presente e futuro.

CESSIONE INTER, MAZZARRI, SCUDETTO – Appartenente ad un calcio vecchio stampo, tra bandiere e romanticismo, Oriali, dice la sua sulla cessione da parte di Moratti ad Erik Thohir: “Mi è sembrato tutto molto strano. Non conosco quelli che potrebbero diventare i nuovi proprietari, ma conosco bene il presidente e il suo legame per l’Inter. Quando parli del calcio italiano e dei tre top club associ il nome della Juventus agli Agnelli, quello del Milan a Berlusconi e quello dell’Inter ai Moratti. Non avrei mai immaginato che potesse vendere e che ci potesse essere una simile svolta. Il mondo del calcio, come la società moderna, è in continua evoluzione e certe cose possono succedere anche se ammetto che non vedere più Moratti al comando un po’ stonerà. Quello che faranno i nuovi proprietari andrà giudicato con il passare del tempo, ma certo per loro avere accanto una persona dell’esperienza di Moratti sarà importante. Nel corso degli anni il presidente ha vinto tutto e sa come si guida una società meglio di chiunque altro. Se ha preso una simile decisione è solo per il bene dell’Inter, ma credo che cedere la maggioranza gli dispiacerà molto. Questa società ha rappresentato molto per lui, fin da bambino. Immagino che stia vivendo quello che ho vissuto io quando me ne sono andato. L’Inter comunque mi è rimasta dentro anche adesso: il sentimento verso i colori nerazzurri rimane forte perché dopo trent’anni trascorsi in questo club, lo sento come una parte della mia famiglia. Sarà così anche per Moratti“.

All’Inter, intanto, quest’anno è arrivato Walter Mazzarri, uomo che Oriali avrebbe voluto portare in nerazzurro durante la sua gestione: “Di lui all’Inter si era già parlato in passato perché il suo modo di lavorare mi è sempre piaciuto. E’ un tecnico bravo a entrare nella testa dei giocatori e, non a caso, ora che li allena lui, Jonathan e Alvarez sono molto migliorati. Perché? Semplice, sono bene inseriti in schemi semplici, ma efficaci. Rispetto allo scorso anno è stato inserito Campagnaro, ma gli uomini sono più o meno gli stessi, eppure l’Inter è diversa, rinfrancata e piena di certezze grazie al lavoro che viene svolto durante la settimana. Mazzarri è uno dei migliori allenatori che ci sono in circolazione e finora lo ha dimostrato con i risultati e le prestazioni della squadra. Ha perso con la Roma, ma contro i giallorossi la prova della squadra non mi è dispiaciuta. Lo conosco fin dai tempi della Fiorentina, quando era considerato il nuovo Antognoni, e l’ho ritrovato al Bologna, dove è stato prima come osservatore e poi allenatore. Si intravedeva che era bravo e ha meritato di andare al Napoli e adesso all’Inter”. Con Mazzarri la parola scudetto è tabu?: “L’Inter la considero la mina vagante del torneo, ma non si può paragonare l’organico nerazzurro con quello della Juventus. A Mazzarri bisogna dare tempo di lavorare, mentre i bianconeri sono già rodati. Se Mazzarri è l’uomo giusto? Sì potrebbe esserlo, ma prima di parlare di futuro bisognerà vedere come si strutturerà la nuova società e colmare il gap che c’è con la Juventus”.

Luigi Perruccio

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