Insardevoli Autogol – La seconda attività di Carrizo e i rolex di Thohir

Annalisa Insardà

INSARDEVOLI AUTOGOL TORINO-INTER / MILANO – Nuovo appuntamento con la rubrica più divertente di Interlive.it. Per riportare il calcio alla sua natura di gioco, vi proponiamo il commento del giorno dopo di Annalisa Insardà, attrice e tifosa dell’Inter, che con la sua ironia analizza la situazione nerazzurra:

“Non c’è che dire: il calcio è fatto di episodi che condizionano l’andamento della gara. Così come il rosso ad Handanovic che ha condizionato sì la partita dell’Inter, ma soprattutto quella del Torino, che certo voleva il rigore ma non l’espulsione del portierone nerazzurro. O meglio: non è che non voleva la sua espulsione ma certamente non voleva che in porta arrivasse Carrizo perché è risaputo che lui i rigori li para…
E infatti hanno dovuto battere una punizione per segnare!
Ma non è del tutto colpa del nostro vice portiere dal nobile animo. Perché se un uomo rispetta le regole non è che deve essere colpevolizzato. Non è che deve essere punito. E Carrizo è uno preciso. Gli avevano spiegato che la partita dura 90 minuti? Ebbene lui al noventesimo ha deposto, con puntualità e disciplina, i guanti e si è dedicato alla sua seconda attività che, bisogna dire, è meno competitiva ma più salutare, meno maschia ma più bucolica e già intrapresa dal suo collega Padelli che l’aveva però iniziata sin dal primo gol dell’Inter: la caccia alle farfalle! E quindi mentre il Toro batteva la punizione a tempo regolamentare oramai scaduto, lui era lì, sull’ameno e verde prato dell’Olimpico, a far piroette al suono vellutato del battito d’ali delle romantiche creature. Né quel bravo ragazzo di Bellomo avrebbe voluto infierire, ma si sa: Bellomo è italiano e gli italiani sono poco puntuali e sforano sempre l’orario previsto. Alla fine 3 a 3 e tutti contenti.

Ad onor del vero bisogna però precisare che in realtà quel 3 a 3 che sta bene a tutti non sta troppo bene a Thohir, che pare essersi a lungo rammaricato con Moratti per l’arbitraggio sfavorevole. Moratti glielo aveva spiegato che anche se si giocava contro il Torino si giocava comunque allo ‘Juventus Stadium‘, e che quando si ha a che fare con la Juventus finisce sempre ad arbitraggio sfavorevole, ma evidentemente Thohir non aveva prestato attenzione.
Dopo questo amaro pareggio però, determinato a cambiare l’italico e comodo atteggiamento di iniziare una partita ad un orario preciso e finirla ad un orario qualsiasi, ha dichiarato: “Io non conosco affatto il calcio italiano, ma sono uno puntuale e pretendo che le regole vengano rispettate da tutti. E la regola dice che le partite durano 90 minuti. Se ci sono problemi di misura del tempo risolvo io: adesso mi organizzo e per Natale regalo a tutti arbitri un Rolex!”
Un Rolex? Per regalo? Agli arbitri? Ma non aveva detto che non conosceva affatto il calcio italiano…?

Annalisa Insardà

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