Inter, Moratti: “Con Thohir un progetto per vincere tutto. Closing il 12 o il 15 novembre”

Thohir-Moratti
Thohir-Moratti

 

INTER MORATTI THOHIR ASSEMBLEA SOCI / MILANO – Con l’ultima assemblea dei soci tenuta ieri sera, in casa Inter si è chiusa ufficialmente l’era Massimo Moratti. Il presidente nerazzurro ha parlato prima con i soci e poi con i cronisti per spiegare la situazione: “Thohir e gli altri soci dell’Inter vogliono far bene in questa gloriosa società. Hanno ottimi proposti e i mezzi per realizzarli. Hanno chiesto alla nostra famiglia di lavorare ancora con loro, stanno preparando programmi all’altezza della storia del club. Credo che verrà in occasione dell’assemblea o qualche giorno prima: per il Livorno potrebbe essere a San Siro”.

FAMIGLIA MORATTI – “Questo cambiamento nasce dopo diciotto anni. All’Inter serviva un rinnovamento, ma è un cambiamento che non esclude la famiglia Moratti. E’ una joint venture che ci mette in condizione di raggiungere nuovi successi. Dovevamo ampliare già in passato il mercato commerciale della società”.

THOHIR – “Ha ambizione per fare bene. I soci stessi sentono prestigio e attrazione verso questa importante avventura. Faranno programmi all’altezza dell’Inter. Abbiamo aderito ad andare avanti non più come soci di maggioranza dell’Inter: volevamo ampliare le nostre possibilità, ci sembra giusto lasciare che altri investano nella società. E’ possibile che ci sia una veloce ripresa, che ci sia il successo. Non significa soldi e pazzie, ma un progetto per vincere tutto”.

PERMANENZA E CONSIGLIERI – “Sono cortesi, continuano a chiedermi di restare, vedremo. Cambiare significa fare i conti col passato e occorre valutare chi ha lavorato con noi. Gli errori attribuiti dai giornali ai miei consiglieri? Hanno lavorato tutti con me, sono state conseguenze di mie decisioni, che hanno lavorato per far sì di realizzare quanto chiedessi. Hanno subito critiche forse più per me che per se stessi. E’ un grande onore averci lavorato, ne ho visto la dignità. Non è un addio, ma l’occasione per sfogarmi: sono orgoglioso di aver lavorato e di lavorare con loro”.

MOMENTI DIFFICILI – “Ne abbiamo vissuti per fattori esterni. Ne esci con te stesso, ma l’aiuto viene anche da piccole cose, ad esempio da come ti guarda la gente e condivide la speranza, la reazione. Parlando con voi soci e con i tifosi, questo non è mai mancato. C’è sempre stato sostegno per ripartire, e finalmente i successi sono arrivati. Non mi sono mai sentito ferito dalle critiche, né le ho viste ingiuste: ho cercato di leggerle. Credo di aver vissuto un’avventura tra le più belle che una persona possa vivere, condivisa con voi e coi tifosi. Non sono clienti: loro verificano la domenica quanto è stato fatto. Devi portare riconoscenza verso tutti”.

INVESTITORI STRANIERI – “In Italia lo spirito è provinciale, ma la grave crisi ci obbliga a un passo. Non si può avere risposta immediata investendo in questo Paese come accade in Inghilterra, ma credo che il calcio si riprenderà. Considero i tifosi i veri proprietari del club: senza di loro non esisterebbe nulla di questo. Li ringrazio”.

EMOZIONI – “Ho apprezzato tantissimo gli applausi e la simpatia di tutti. Sono sempre più riconoscente io per tutta la loro pazienza che hanno avuto nei miei confronti che loro. Adesso devo vedere e fare questo passo necessario per questo benedetto cambiamento, perché finché se ne parla non si può andare avanti”

NUOVA INTER – “Non ci saranno stravolgimenti di nessun tipo. Credo che vogliano costruire qualcosa che abbia validità, perché sanno che hanno in mano una macchina importante, veloce e bisogna saperla guidare. Devono avere l’attenzione, ma io sono convinto che ne abbiano tutte le capacità per fare bene e io sono ottimista”.

CDA E CLOSING – “Non ho ancora deciso se rimanere presidente. Nel nuovo cds ci saranno 3 della mia famiglia e 5 di Thohir. Il closing sarà il 12 o il 15, più verosimilmente il 15”.

VENTOLA – “Thohir lo ha nominato perché lo conosceva di più perché aveva parentele indonesiane, però io trovo che sia stato veramente molto simpatico e carino, anche perché non ha detto che Ventola è stato il giocatore più forte dell’Inter, è diverso. A me è piaciuto il suo lato simpatico di questa vicenda. Mazzari? Ne parla molto bene”.

L’AMORE PER L’INTER – “E’ da qualche anno, una quindicina circa (ride ndr.), che penso di passare la mano, poi però è capitato davvero. Abbiamo, però, ancora il 30%, non lo 0,1% e quindi siamo qui per partecipare attivamente alla vita dell’Inter. Ovviamente non siamo fuori e dovremo vedere quale tipo di approccio sarà più utile per la squadra. Dovremo vedere che forma di collaborazione sarà più utile”.

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