Inter-Livorno, i due Zanetti contro. Sergio: “Se Javier non gioca, forza amaranto”

Sergio Zanetti (Inter.it)
Sergio Zanetti (Inter.it)

INTER-LIVORNO I DUE ZANETTI CONTRO / MILANO – Serio, posato, mai fuori le righe, sempre educato. Il rispetto delle regole su tutto, come il fratello Javier.  Sergio Zanetti, fratello maggiore del capitano nerazzurro, tecnico della primavera del Livorno, sfida il suo passato ed il suo sangue. Una gara diversa dalle altre – all’Inter, con la Beretti ha vinto un campionato ed una finale persa con l’Atalanta, nel suo percorso ad Interello durato dal 2011 al 2013 –  come si capisce dalle parole che lo stesso tecnico ha rilasciato a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Chi sento con più frequenza tra mio fratello e Nicola, allenatore della prima squadra del Livorno? Bella lotta. Con Javier ci sentiamo di continuo. Anche se quando era infortunato, per non stressarlo troppo, chiamavo direttamente il dottore. Purtroppo, vista la lontananza, ci vediamo poco. Il contrario di quello che succede con Nicola: ci alleniamo nello stesso centro, ci vediamo sempre e il dialogo è costante”.

Sergio e Javier, fratelli con molti punti in comune: “Con lui condivido il rispetto delle regole. Io voglio che i miei ragazzi, arrivati al campo, salutino con una stretta di mano. Poi l’ordine negli orari e nel vestire. E tutti e due siamo indistruttibili. Ho giocato anche io più di 500 partite tra i professionisti, e mai un infortunio serio. A 14 anni facevo il postino, 30 chilometri in bici al giorno, poi l’allenamento e di sera la scuola. E Javier mica sono convinto che a fine anno smetta: con lui non si sa mai, se sta bene invece di continuare un anno, ne fa altri due”. Sergio svela un curioso retroscena sul nomignolo ‘Pupi’, attribuito al capitano nerazzurro: “Il vero Pupi sono io! Mia moglie mi chiamò così davanti a un amico, che iniziò a usarlo, così come i miei allenatori. Gli stessi che poi hanno lavorato con Javier e siccome al Banfield, dove giocava, ce n’erano diversi che si chiamavano come lui, hanno iniziato a chiamarlo Pupi. Oggi sarà un derby. Se entra Javier tifo per lui e per l’Inter, altrimenti forza Livorno”.

Luigi Perruccio

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