Mercato Inter, un immobilismo dettato dal buco di 157 mln di euro. L’Uefa…

Erick Thohir (Interlive.it)
Erick Thohir (Interlive.it)

CALCIOMERCATO INTER IMMOBILISMO 157 MLN PASSIVO FPF/ MILANO –  Un mercato che stenta a decollare, anzi che non decolla. Alla base di tutto ci sarebbe una vera e propria motivazione che prescinderebbe dalle possibilità di spesa di Erick Thohir. Ecco cosa si cela sotto l’immobilismo di mercato dell’Inter di Thohir: un buco biennale da 157 milioni di euro, con la Uefa che, FPF (Fair Play Finanziario) ne perdonerebbe solo 45.

Il Fair Play finanziaro, che valuta i bilanci delle ultime due stagioni, è una ghigliottina sulla testa del tycoon: l’Inter di Moratti ha infatti lasciato in eredità perdite per 157 milioni di euro. A Thohir non è concesso di compiere il solito giochetto morattiano, quel aumento di capitale che a conti fatti sta affossando la società. L’indonesiano deve dimostrare alla Uefa sostenibilità e virtuosismo. Lo stadio nuovo non può bastare, serve un taglio netto al monte ingaggi, un mercato di entrata-uscita oculato e nuove strategia che incrementino gli introiti. Come si legge dal rapporto annuale della Deloitte, l’Inter fattura oltre 100 milioni in meso rispetto a Milan e Juventus. I nerazzurri, non riuscirebbero nemmeno a salvarsi se utilizzassero la cosiddetta ‘clausola Paolillo’: tale postilla prevede che ‘gli ingaggi dei calciatori relativi ai contratti siglati prima del 1° giugno 2010 possano essere dedotti dai costi operativi, ma solo per il bilancio 2011/2012’. Ciò permetterebbe all’Inter di detrarre 101 milioni. Ma se la matematica non è un’opinione, 157-101=56, ben 8 in più di quello consentito dalla Uefa.

Resta da capire una cosa: Il fair play finanziario è un progetto, introdotto dal Comitato Esecutivo UEFA nel settembre 2009, mirante a far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e a indurle, nel lungo periodo, a un auto-sostentamento finanziario. Le società verranno controllate dalla UEFA a partire dal 2011 fino ad arrivare ad inizio stagione 2014, sulla base di tre punti fondamentali: 1) Nessuna presenza di debiti arretrati verso altre società, dipendenti e/o autorità; 2) Fornitura di informazioni finanziarie che riguardano il futuro; 3) Obbligo di pareggio di bilancio. Alla luce di ciò, è lecito domandarsi: Com’è possible che si torni a parlare di FPF solo ed esclusivamente  per l’Inter? Come potrebbero mai essere in regola società del calibro di Psg, Manchester City e Monaco(escludendo Real Madrid e Barcellona, le quali hanno debiti esosi con le banche, ndr) che negli ultimi anni hanno speso fior di milioni? A questo dovrebbe pur rispondere il caro Platini.

L.P

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