INTER NAPOLI DICHIARAZIONI/MILANO – Mazzarri contro Benitez e Benitez contro Mazzarri, una sfida nella sfida tra due allenatori che non vanno per nulla d’accordo è questo quello che si evince dalle pagine di Libero che presenta così la partita di stasera al Meazza. Diversi sono gli argomenti da trattare su questo confronto. Innanzitutto, parlando dei due tecnici, entrambi sono due ex, che hanno lasciato i loro precedenti club non senza polemiche: Benitez dopo mezzo campionato con l’Inter e la vittoria nell’Intercontinentale, Mazzarri dopo 4 anni di odio e amore con De Laurentiis e i napoletani. Aggiungiamoci il momento non felice delle due squadre, anche se il Napoli arriva a San Siro, dopo aver vinto le ultime due, ma con un Higuain ancora a secco di reti in campionato, in compenso doppietta con la Nazionale argentina, mentre l’Inter, è all’opposto reduce da due sconfitte e con la bellezza di 7 reti subite. L’allenatore nerazzurro, chiede aiuto al 12° uomo in campo e dichiara: ” Per i giocatori sentire i fischi dal proprio pubblico non fa bene”. E dopo gli attestati di stima di Thohir, che lo ha confermato alla guida della squadra, aggiunge in merito: ” La fiducia del club fa piacere, ma sanno come lavoro”. Formazione quasi obbligata, con Palacio, che dopo il duro lavoro durante la pausa, spera di ritrovare la via del gol oltre ad una buona condizione fisica. Kovacic stringerà i denti e partirà titolare, mentre in dubbio resta Medel ma in quel caso M’Vila è pronto a farne le veci. Guardando la cabala, le soste portano bene a Mazzarri che ha un trend positivo due vittorie e due pareggi. In casa Napoli, l’allenatore Benitez si guarda bene dal sbilanciarsi troppo e mantiene un profilo basso, dicendo: “I giocatori hanno parlato di scudetto, ma io penso una gara per volta”. Inoltre soggiunge: ” Se vinciamo a Milano, aumenteremo la fiducia e le possibilità di lottare al vertice”. Una vittoria del Napoli a San Siro, permetterebbe a Benitez di blindare la sua panchina, ma soprattutto farebbe scricchiolare ancora di più quella di Mazzarri.
Luigi De-Stefani
