Inter, Medel il conquistatore. “Senza calcio sarei uno spacciatore”

Gary Medel
Gary Medel

INTER NEWS MEDEL MAZZARRI MANCINI / MILANO – Con il cambio in panchina da Mazzarri a Mancini è cambiato praticamente tutto all’Inter. L’unico comun denominatore è Gary Medel: così come il suo predecessore, l’attuale tecnico nerazzurro non rinuncia mai a schierare il mediano cileno davanti alla difesa. Sin dal suo ritorno alla Pinetina, il Mancio era stato chiaro, dicendo che “Medel giocherà quasi sempre, è molto utile. E’ aggressivo e dà copertura ai due centrali”. E, numeri alla mano, rinunciare al ‘Pitbull‘ è praticamente impossibile: in Serie A vanta già 1225 passaggi positivi, con una media di 61,25 a partita, contro i 29,69 degli altri giocatori che nel campionato italiano militano del suo ruolo. Altro dato che balza agli occhi è quello dei palloni recuperati: 149 in 20 presenze, alla media di 7,45 a gara contro i 4,7 dei suoi pari ruolo.

Tutto questo senza essere troppo ‘cattivo’. Medel è infatti stato espulso finora soltato una volta e, a discapito del suo aspetto e del suo soprannome, in campo è molto leale e fuori sa farsi voler bene da compagni e tifosi. E dire che, per sua stessa ammissione, la sua vita avrebbe potuto prendere una piega del tutto diversa. Non solo perché ha rischiato di perdere la vita in un incidente stradale: “Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un narcotrafficante o uno spacciatore – le parole del mediano dell’Inter riportate dalla ‘Gazzetta dello Sport’ – Nel mio quartiere ne ho viste di tutti i colori: un giorno, mentre giocavo, mi hanno puntato tre pistole alla tempia“.

M.R.

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