Inter, Samaden: ” Il merito va attribuito all’allenatore e allo staff”

Roberto Samaden
Roberto Samaden

 

INTER PRIMAVERA SAMADEN INTERVISTA/MILANO-Dopo le dichiarazioni di Sacchi, sui troppi giocatori di colore nelle squadre giovanili italiane, ecco la risposta in merito di Roberto Samaden, responsabile del settore interista, intervistato da Sky Sport, dopo la bella vittoria della compagine nerazzurra al torneo di Viareggio. Ecco qui di seguito le sue parole in merito.

Innanzitutto ha parlato del torneo appena concluso dichiarando: “Il Viareggio ha sempre una grandissima tradizione, anche se quest’anno non si è sempre giocato in condizioni ideali. La vittoria la si deve alla coesione del gruppo oltre ai valori tecnici: il merito va attribuito all’allenatore e allo staff, oltre che a tutti i tecnici che hanno cresciuto questi ragazzi. Ieri in campo c’erano 5 giocatori su 11 che hanno giocato dieci anni nel nostro settore giovanile. E’ un buon modo questo per dimostrare il lavoro del nostro settore giovanile”. Quindi ha voluto entrare nel merito dei singoli parlando innanzitutto di Bonazzoli dicendo: “Quando parlo di lavoro negli anni del settore giovanile, mi riferisco soprattutto a lui. Federico è ‘sceso’ in Primavera con l’atteggiamento giusto”.
Gli domandano, quali siano i segreti per fare bene questo mestiere e lui risponde: “I meriti partono da lontano, da un gruppo di lavoro costruito agli inizi degli anni 2000, voluto da Moratti, portato avanti da Ausilio, Baresi, anche da me. Abbiamo 265 giovani, solo 15 provengono da federazioni straniere. A Viareggio avevamo 8 giocatori che hanno vestito la maglia dei pulcini”.
Si va a parlare della dichiarazione di Sacchi sui troppi stranieri e lui dice: “Non è questo il problema del calcio italiano, non bisogna vergognarsi di avere preso Puscas, Radu e altri stranieri. Io penso che il problema non sia lì, ma che credo anche che la riflessione del mister non fosse questa: non sono d’accordo sul fatto che il problema del calcio italiano sia legato a quello. Nella partita tra Italia e Danimarca Under 21, ad esempio, c’erano 7 giocatori del nostro Settore Giovanile e non sono stati certo Mbaye, Duncan, Livaja o altri a impedire loro di arrivare. Credo che i problemi del calcio giovanile vadano risolti alla radice, come avvenuto in Germania sviluppando il calcio di base. Sacchi è una persona eccezionale e sono sicuro che non abbia voluto assolutamente toccare il tasto dei giocatori di colore”.  Dopo aver parlato di Bonazzoli gli chiedono anche di Puscas e lui spiega: “George, come Bonazzoli, ha possibilità di diventare il giocatore di primo livello, poi viene allenato da un top come Mancini. Non è cosa comune che ieri sia venuto a vederci,  poi non va dimenticata la grande attenzione della proprietà: anche ieri Moratti non ha mancato di farci sentire il suo affetto. Il settore giovanile è una cosa in cui bisogna lavorare nel lungo periodo, bisogna aver pazienza, crederci e accettare momenti anche non felici. I trofei che abbiamo vinto dimostrano la bontà del nostro lavoro. Tanti club italiani come noi stanno facendo bene a livello giovanile: penso all’Atalanta, all’Empoli, al Parma e alla Roma“.
Luigi De-Stefani
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