Kovacic, da gioiello a riserva: bocciato sul campo e in tv

Mateo Kovacic in Celtic-Inter 3-3
Mateo Kovacic in Celtic-Inter 3-3

INTER KOVACIC / GLASGOW (Scozia) – Come è strano il calcio. Prendiamo ad esempio Kovacic: da tutti considerato come uno dei migliori talenti del palcoscenico europeo, in due anni di Inter le prestazioni del centrocampista croato sono state invece costellate da pochi alti e molti bassi. Dopo il buon avvio in questa stagione, con Mazzarri finalmente deciso a puntare su di lui, il classe ’94 si è perso nella mediocrità della squadra. Nemmeno con Mancini, al contrario di quanto si potesse pensare, è arrivato il definitivo salto di qualità: il tecnico jesino lo ha schierato fino all’acquisto di Brozovic, l’uomo di equilibrio nonché suo compagno in Nazionale, che facilmente gli ha soffiato il posto costrigendolo a partire dalla panchina per tre partite consecutive. Contro Napoli, in Coppa Italia, Palermo e Atalanta.

Quattro con quella di ieri, che è forse la più ‘grave’, vista l’indisponibilità europea proprio di Brozovic. Una bocciatura chiara e netta, certificata sul campo e duramente in tv, nel post-partita col Celtic, dallo stesso Mancini: “Perché Kovacic in panchina? Non è pronto per fare il centrocampista (in generale, ha precisato il mister nerazzurro), ma in futuro avrà le sua chance”. Forse non più all’Inter, anche se adesso le sirene di club importanti hanno quasi smesso di suonare.

R.A.

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