Verona-Inter, Mancini: “Addio? Sono in un grande club. Fiducia in Kovacic ma…”

Roberto Mancini
Roberto Mancini


VERONA-INTER MANCINI /
APPIANO GENTILE – La pessima figura rimediata in casa con il Parma ha gettato nuove, inquietanti ombre sul prosieguo della stagione dell’Inter. La squadra di Roberto Mancini è attesa domani sera dalla ostica trasferta di Verona, contro l’Hellas dell’ex nerazzurro Andrea Mandorlini. Il tecnico jesino parlerà tra pochi minuti in conferenza stampa: segui le sue parole riportate da Interlive.it.

“Contro il Verona mi aspetto che la squadra non faccia quello che ha fatto contro il Parma. Voglio una squadra che cerchi di aggredire, giocare e vincere. Queste partite mi serviranno per fare delle valutazioni: dal punto di vista tattico non fanno molta differenza, gli esperimenti si possono provare, ma conta soprattutto l’attitudine positiva. Una volta che c’è quella si può vincere con tutti i metodi. Thohir? Resta molto positivo anche se a caldo era arrabbiato: questa però è una cosa normale, chiunque abbia sangue nelle vene si arrabbia”.

Rivoluzione? Ho solo detto che a volte le rivoluzioni fanno bene, non solo nel calcio. Non intendevo dire che per forza dobbiamo cambiare 25 giocatori. Se resto la prossima stagione? Io sono in un grande club. Sono tornato qui perché credo nel progetto e se non giocheremo le coppe saranno 300 giorni senza coppe: non ci resterà che fare di tutto per giocarle l’anno dopo. Moratti porterebbe Ronaldo? Quale Ronaldo? Perché quello brasiliano è un po’ fuori forma… (ride,ndr). La società sta lavorando e noi anche, è l’unico modo per cambiare le cose. Il fatto che Thohir sia lontano non conta nulla, penso che questo sia solo un luogo comune. In Premier League ci sono tante squadre senza presidente eppure tutte giocano e si impegnano”.

Diffidati? Possibile che uno di loro parta dalla panchina, non voglio rischiarli per il derby. Se sono tornato il vecchio Mancini? No, domenica ho fissato l’allenamento alle otto perché ho solo ritenuto che i ragazzi meritassero di lavorare più duramente. Quando sono arrivato ho cercato di approcciarmi in modo diverso perché credevo che fosse giusto. Il Parma? Non era una partita facile come può sembrare. Loro non avevano niente da perdere, potevamo vincere ma avremmo dovuto affrontare la gara in modo diverso, senza dare per scontata la vittoria. Kovacic? Abbiamo una fiducia enorme in lui, gli abbiamo rinnovato il contratto e questo vuol dire che crediamo nelle sue potenzialità. Però arriva il momento in cui questi giocatori devono tirare fuori qualcosa in più, non si possono giustificare solo perché son ragazzi”.

Gli viene poi chiesto perché siano finiti nell’occhio del ciclone lui, Thohir e la dirigenza, ma non i giocatori: “Loro in allenamento si impegnano e penso che anche loro siano seriamente dispiaciuti per quello che sta succedendo. C’è poco che salverei di questa stagione, ma se facciamo un filotto di vittorie potremmo guardare alla prossima stagione con più fiducia. Perché Yaya Touré e altri giocatori importanti dovrebbero scegliere l’Inter? Ora dobbiamo pensare a chiudere bene la stagione. Parlando di quei calciatori, penso che dovrebbero scegliere questo club perchè l’Inter è sempre l’Inter, e per un giocatore venire in Italia dev’essere sempre bello anche se la Serie A ha perso qualcosa rispetto a quindici anni fa”.

Alessandro Caltabiano

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