Kovacic, nessun futuro da regista. Almeno nell’Inter di Mancini

Mateo Kovacic
Mateo Kovacic

INTER KOVACIC REGISTA / MILANO – Mateo Kovacic non ha impressionato ma nemmeno sfigurato nel suo primo (e unico) mese da regista. Di sicuro non ha fatto peggio dei suoi compagni o di tutta l’Inter messa insieme, senza nemmeno un gol all’attivo nelle ultime quattro sconfitte. Sconfitte che non ci inducono a psicoanalisi dei problemi (che ci sono) di questa squadra, visto che (purtroppo per Mancini…) l’Inter è tuttora un cantiere e gli acquisti dell’attuale sessione di mercato sono ancora fuori forma (Miranda, Murillo, Kondogbia e Jovetic) o ancora poco integrati (Montoya e lo stesso Jovetic). Questi problemi verranno risolti in tempo per l’avvio del campionato? Speriamo di sì ma i dubbi restano, anche se la concorrenza non sta messa meglio… Tornando a Kovacic: è chiaro che non sarà il regista dell’Inter che verrà. Anzitutto perché non ha ancora la personalità e la caratura (e qualche requisito tecnico: verticalizza e ha ottima visione di gioco, però è ancora rigido e lento nel dare il via alla manovra) necessarie per giocare in un ruolo così delicato. Secondo, che basta e avanza, perché Mancini – a parte a inizio carriera, da allenatore ovviamente (vedi Pizarro e Veron nella sua prima Inter) – ama giocare con un ‘ibrido’ davanti la difesa, ovvero con un giocatore bravo a costruire (per questo ora potrà contare anche su Miranda) ma anche a interdire e coprire la difesa (vedi la ‘passione’ per Toulalan, il primo obiettivo sfumato, o la ‘fissa’ per Felipe Melo), e con esperienza-più-personalità da leader, da traino per tutta la squadra e che oggi manca proprio nel reparto mediano della rosa. Concludendo: l’anno prossimo Kovacic non sarà il regista dell’Inter perché l’Inter di Mancini non avrà un regista, ma una via di mezzo: cioè Felipe Melo. Altrimenti Medel, che non è neanche un ibrido, con tutti i pro e i contro del caso.

Raffaele Amato

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