Inter, Jovetic: “Partiva la sirena ma non era il fischio dell’arbitro”

Stevan Jovetic
Stevan Jovetic

INTER JOVETIC NUOVE DICHIARAZIONI/MILANO-Dopo aver parlato del presente e della sua nuova avventura con l’Inter, Stevan Jovetic torna a ricordare un periodo poco felice della sua infanzia, durante l’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Gli domandano cosa sognava Stevan Jovetic da piccolo e lui dice: ” Il calcio, ovviamente.Avevo più o meno una decina di anni e giocavamo per strada a Podgoriça. Poi, ogni giorno e a un certo punto, partiva la sirena: non era il fischio dell’arbitro no, era il segnale dei bombardamenti in corso in Montenegro e anche nella mia città. E allora via, di corsa: ci chiudevamo dentro casa, tutti raccolti e pregavamo. Che le bombe non ci prendessero, che non facessero gol. Quando cresci in una situazione del genere hai meno paura delle cose, di ogni cosa”. Un’infanzia per nulla facile per il nuovo idolo della tifoseria nerazzurra, che ha scelto un numero di maglia, il 10, che pesa come un macigno visto che è stata indossata da molti campioni, ma che spesso ha visto anche giocatori pur bravi, subirne la responsabilità. L’inizio è stato ottimo, adesso deve solo proseguire così.

 

Luigi De-Stefani

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