Da Perisic a Ljajic, slavi croce e delizia dell’Inter di Mancini

Ivan Perisic in azione
Ivan Perisic in azione

INTER MANCINI PERISIC LJAJIC/ MILANO – In rosa ne ha sei, contando anche l’infortunato Vidic. C’era una volta l’Inter degli argentini, c’è ora l’Inter degli slavi. Tutti affidabili? Non proprio. Lo è stato Samir Handanovic fino alla gara con la Fiorentina. Si è ripreso in quel di Genova, parando anche qualcosa che non poteva essere parato. Non lo è mai stato il suddetto Vidic, soprattutto per problemi fisici. Lo è stato Stevan Jovetic (che finora ha messo a segno 3 gol decisivi, non pochi per una squadra che ne ha fatti appena 8), almeno fino al problema fisico che gli ha impedito di sfidare i viola di Paulo Sousa, non di rispondere alla chiamata della sua Nazionale contro il volere di Mancini, portandosi dietro, come riporta ‘Tuttosport’, anche un acciacco alla schiena che potrebbe causargli (chi vuole incroci pure le dita) ulteriori infortuni muscolari. Lo è Perisic, anche se a intermittenza. Con la Sampdoria è stato in assoluto il migliore in campo, sacrificandosi e segnando il suo primo gol in nerazzurro che ha permesso all’Inter di uscire indenne dal ‘Ferraris’. Non lo è mai stato Ljajic, ora nelle gerarchie di Mancini finito dietro pure a Biabiany e al giovane Manaj. Motivo? In allenamento non dà il massimo. Stesso discorso per Brozovic, in panchina dalla terza.

Raffaele Amato

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