Cambiasso: “Derby all’Inter, ecco perché”. Poi due ‘frecciate’ a Thohir

Cambiasso in azione nel derby del 4 maggio 2014 ©Getty Images
Cambiasso in azione nel derby del 4 maggio 2014 ©Getty Images

MILAN-INTER INTERVISTA CAMBIASSO / MILANO – Cos’è un derby lo puoi chiedere certamente a Cambiasso, che ne ha giocati e vinti tanti con la maglia nerazzurra: “E’ una tappa speciale, nella settimana che lo precedeva mi piaceva andare in centro a Milano per sentire la gente che mi chiedeva di vincerlo. Mi è rimasto più nella mente, perché è stato emotivamente intenso, quello vinto 3-2 con gol di Adriano al 92′. Quello di domenica sarà invece un derby di studio, almeno all’inizio. Il Milan avrà l’obbligo di rischiare di più, per questo è più facile che vinca la squadra di Mancini che, al di là degli ultimi risultati, è saldo e comunque al terzo posto, l’obiettivo dichiarato della società – ha sottolineato a ‘La Gazzetta dello Sport’ il centrocampista argentino, ora all’Olympiakos, prima di ‘punzecchiare’ Thohir -. L’Inter è un rimpianto? Non lo è perché non sono stato a voler chiudere col passato. E comunque vive di rimpianti chi non ama quello che ha. Io sono insoddisatto solo quando perdo. Questa Inter non assomiglia a quella che ha vinto tutto. A Moratti chiedevano due-tre giocatori di prima fascia per ogni ruolo e lui li comprava, oggi invece si guarda molto di più al bilancio“.

“Cosa manca a Icardi per essere un top? Mauro è diventato, a torto, un bersaglio troppo facile. Ha segnato 8 gol e la proiezione a fine campionato è di circa 15, mica pochi.. Sbagliato paragonarlo a Higuain perché lui è più uomo d’area, un finalizzatore puro: Gonzalo, invece, assomiglia a Milito – risponde Cambiasso che in futuro sarà allenatore ma non per forza o solo della sua amata Inter -. Sedermi sulla panchina nerazzurra è solo una cosa che può capitare, e magari capitasse. Ma se vuoi fare l’allenatore, solo una cosa sai con certezza: che non sai dove lo farai“.

R.A.

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