Inter, il terremoto non è ancora finito…

Thohir (Getty Images)
Thohir (Getty Images)

INTER THOHIR FUTURO / TORINO – Inter, futuro in dubbio. Secondo le indiscrezioni riportate da ‘Tuttosport’, Thohir starebbe seriamente lavorando con la Suning Commerce Group, al di là delle smentite dei giorni scorsi. Sin da gennaio 2016 (dunque dai tempi dell’affare Guarin, poi sfumato), il presidente nerazzurro ha stabilito un contatto durevole con il miliardario cinese Zhang Jindong, presidente della SCG che a dicembre ha rilevato anche la squadra di calcio dello Jiangsu. L’occasione per un primo approccio è arrivata proprio con l’interessamento del club per Guarin, poi passato invece allo Shanghai Shenhua; ma dal trattare il giocatore colombiano, si è passati al trattare direttamente l’Inter.

Dalla “Pazza Inter” agli elettrodomestici: il piano

Il gruppo cinese intende acquistare il 20% delle quote societarie, ripartite tra un 6% di Moratti (che ancora detiene il 29% del pacchetto) e un 14% di Thohir, per una cifra compresa tra i 60 e i 90 milioni di euro. La Suning, peraltro, entrerebbe in società senza operare grandi sconvolgimenti, meno che mai in chiave di mercato: il suo obiettivo, infatti, sarebbe quello di utilizzare l’Inter come “cavallo di Troia” per accedere nel mercato europeo del commercio di elettrodomestici – che col calcio, già di per sé, hanno molto poco da spartire – ed agevolare quindi i propri interessi commerciali. Se le premesse sono queste, insomma, c’è poco di cui rallegrarsi, perché quest’immagine stona, non poco, con l’immagine romantica della ‘Pazza Inter’ che ogni tifoso nerazzurro ha costruito faticosamente negli anni, tra gioie e sconfitte, ed ora serba nel cuore. Un aspetto a cui i cinesi non sembrano minimamente interessati, purtroppo, così come forse non lo è neppure lo stesso Thohir, che infatti sembra intenzionato a cedere la proprietà del club nerazzurro nei prossimi due anni. Consapevolezza, quest’ultima, che non può certo contribuire a rendere sereno un ambiente già instabile ormai da qualche tempo a questa parte.

Alessandro Caltabiano

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