Inter, Mancini: “Crediamo al terzo posto”. Poi porge la mano a Sarri

Inter, Roberto Mancini ©Getty Images
Inter, Roberto Mancini ©Getty Images

INTER MANCINI / MILANO – La vittoria, seppur risicata, contro il Frosinone e il successivo pareggio casalingo della Roma contro il Bologna, ha riacceso nell’ambiente nerazzurro le speranze – che restano comunque flebili – di acciuffare l’agognato terzo posto, ora distante sei punti. La Champions è ancora possibile, ci credeva e ci crede ancora oggi – almeno a parole – Roberto Mancini, uno avvezzo alle rimonte: “Faremo del nostro meglio per raggiungere questo traguardo – ha detto il tecnico dell’Inter dopo la conquista della Coppa Italia, al ‘Meazza’, da parte della Primavera nerazzurra -. Alla fine del campionato mancano sei giornate, tutto è possibile. Dobbiamo crederci“. Il calendario, però, non aiuta Icardi e compagni, sabato sera sfidanti del Napoli, virtualmente ancora in corsa per lo scudetto, mentre domenica alle 12.30 la banda di Spalletti scenderà in campo a Bergamo contro l’Atalanta, già salva.

NESSUN PROBLEMA – Quello di sabato sarà il terzo scontro stagionale tra Inter e Napoli. All’andata si imposero non senza polemiche Higuain (assente a ‘San Siro’ causa squalifica) e compagni, nei quarti di Coppa Italia (tre mesi fa) i nerazzurri vinsero 2-0 (gol di Jovetic e Ljajic) eliminando la squadra di Sarri che sul finire del match insultò e offese Mancini (espulso da Valeri) scatenando nel post-gara l’ira dello stesso mister interista: “Ha usato contro di me parole razziste tipo ‘frocio’ e ‘finocchio’ , si deve vergognare. Un uomo di 60 anni che dice queste cose in Inghilterra non lo avrebbero fatto nemmeno entrare in campo”. I due, poi, fecero la pace ma non si incrociarono più, nemmeno in occasione della ‘Panchin d’Oro’, vinta da Allegri. Comunque a ‘Inter Channel’, a proposito dell’incontro con Sarri, Roberto Mancini ha detto che “con lui non c’è nessun problema” e che sabato “senz’altro gli stringerò la mano“.

THOHIR PRESENTE – Il presidente nerazzurro atterrerà a Milano sabato mattina perché intenzionato a non perdersi il big match col Napoli e a stare vicino alla squadra in questo decisivo momento. Ma anche perché ha in programma un pranzo con Massimo Moratti per discutere del futuro societario. Si fanno sempre più insistenti le voci di una sua cessione, partendo da una quota di minoranza, al gruppo cinese Suning Commerce Group, come quelle di un ritorno al comando dell’ex patron attraverso ChemChina (che ha la maggioranza di Pirelli), Wang Jing (legato alla China Railway Costruction) o un fondo del Kuwait in affari con la Saras, tornata a distribuire corposo dividendi agli azionisti.

R.A.

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