BILANCIO INTER PERISIC / Una piccola magia. La scorsa estate sembrava che non ci fossero alternative per l’Inter: andava sacrificato Ivan Perisic sull’altare del fair play finanziario per risanare i conti e non incappare in ulteriori sanzioni da parte della Uefa. E invece l’esterno offensivo croato alla fine è rimasto ad Appiano Gentile, con grande soddisfazione del tecnico Spalletti e di tutti i tifosi della ‘Beneamata’. Come è potuto accadere? Il merito va dato al gruppo Suning che è riuscita a racimolare i 55 milioni di euro che la società avrebbe potuto incassare dalla cessione del numero 44 nerazzurro al Manchester United attraverso altre vie. In particolare, come si evince dal bilancio, 44 milioni di euro sono entrati grazie alla società di Nanchino sotto forma di ridenominazione della Pinetina, mentre altri 11,5 milioni sono stati ricavati dagli Inter Academy (11,5 milioni).
Bilancio Inter, da Gabigol a Murillo: costi e ricavi
Dal bilancio emergono inoltre delle curiosità legate alle operazioni riguardanti la prima squadra. In primo luogo si scopre che il costo complessivo di Gabigol ha sforato i 37 milioni di euro: 33,5 milioni sono andati al Santos, e altri 3,6 milioni sono stati spesi per le commissione degli agenti. Per quanto riguarda i ricavi, è uscito fuori che le condizioni per il riscatto obbligatorio di Jeison Murillo da parte del Valencia sono legate alla prima presenza del difensore colombiano nella stagione 2018/19 oppure al raggiungimento dei 10 punti in classifica nella Liga spagnola da parte dei ‘Pipistrelli’. Più difficile il riscatto di Jonathan Biabiany da parte dello Sparta Praga: l’obbligo infatti scatta solo in caso vittoria del campionato ceco, ma la formazione di Stramaccioni è lontanissima dalla vetta.