Milan-Inter, Spalletti: “Fondamentale entrare nelle prime quattro”

Milan-Inter: conferenza Spalletti

Inter Udinese conferenza Spalletti
Luciano Spalletti (Getty Images)

Le ultime news Inter si concentrano sulle parole di Spalletti alla vigilia del derby col Milan valido per la 28esima di Serie A.

Ecco le dichiarazioni di Luciano Spalletti alla vigilia del derby col Milan, sfida fondamentale nella corsa alla qualificazione alla prossima Champions e forse per il futuro immediato dello stesso tecnico dell’Inter.

Gli hanno subito chiesto, vedendo anche le ultime partite della formazione nerazzurra, in primis quella con l’Eintracht che li ha visti eliminati dall’Europa League, se c’è un problema di approccio alla gara e lui ha spiegato:

“C’è dispiacere per quanto successo, ma ci sono delle motivazioni per essere al di sotto delle nostre possibilità. Dobbiamo essere corretti nell’analizzare. Mi è dispiaciuto come siamo entrati in partita. Dovevamo farlo diversamente perché anche all’andata abbiamo visto che c’erano delle possibilità per passare il turno. Adesso ci sono da ristabilire compiti e ruoli e ricreare una struttura forte di squadra, facendo ordine sui comportamenti, le decisioni da prendere. E’ chiaro che poi c’è l‘amarezza del risultato, ma bisogna accettare le emozioni, il dispiacere e secondo quel che viene fuori si mette in discussione la conclusione che così di getto viene fuori, perché la conclusione deve avere sostanza e non solo istinto. E’ fondamentale che la squadra riacquisti le capacità di giocare e lottare, anche se c’è poco tempo”.

Gli hanno domandato quanto potrà essere importante finire il campionato davanti al Milan e lui ha spiegato:

“Per noi è importante arrivare davanti a chiunque altro. Il Milan è forte, sta giocando un buon calcio. Per noi l’obiettivo è entrare tra le prime quattro, se possibile terzi o secondi. Ma la cosa fondamentale è entrare nelle prime quattro“.

Gli hanno chiesto se Nainggolan potrà almeno essere portato in panchina, ma lui ne ha confermato l’assenza con queste parole: “Non sarà in panchina“.

Gli hanno domandato se la partita di andata, potrà essere un punto di riferimento da cui iniziare e lui ha dichiarato:

“Di partite ne sono state giocate tante, dovessimo far capo a una sola per le nostre conclusioni sarebbe troppo poco. Ce ne sono tante altre in cui abbiamo fatto vedere di avere valore e identità, una ricerca degli obiettivi da prendere. La partita d’andata fu in totale equilibrio, poi siamo riusciti negli ultimi minuti a portarla a casa in base a cosa avevamo tentato di fare prima e non ci era riuscito. Il derby annulla qualsiasi pronostico e valutazione. Il risultato è difficile, c’è quello che vuole lei, che voglio io. Poi quel che conta è il risultato della partita, non dai desideri miei o di Gattuso. Entrambi vogliamo vincere“.

Gli hanno chiesto se l’esito dell’incontro potrà essere determinante nella volata per la zona Champions League e il tecnico ha risposto:

“Sicuramente può lasciare delle scorie, ma bisogna sempre avere fiducia nelle proprie possibilità. Di partite ce ne sono tante e c’è margine per non farla diventare decisiva, ma è chiaro che ti crea delle complicazioni di convinzione, di gestione. Quindi proviamo a vincerla“.

Gli hanno fatto notare come la sua squadra faccia fatica nelle coppe, mentre in campionato gli scontri diretti li gioca sempre bene e lui ha spiegato:

“Secondo me in Champions abbiamo fatto delle buone partite. L’anno scorso ci siamo qualificati quando tutti ci davano per spacciati. Contava solo quella e racconta una storia diversa. Siamo stati anche capaci di portarlo a casa quel risultato“.

Gli hanno domandato se ha in mente qualche accorgimento per l’attaccante rossonero Piatek e lui ha detto:

“Fare bene le cose di squadra. Di solito la linea difensiva ragiona per reparto, mai individualmente, soprattutto con la zona. E’ chiaro che ci sarà anche da prendere in considerazione la sfida individuale, ma ormai non si marca a uomo e quindi dipenderà dove si metterà lui”.

Gli hanno fatto notare che solitamente le sue squadre hanno un’identità di gioco precisa, ma che dopo la vittoria contro il Napoli questa sia come sparita e lui ha dichiarato:

“Sono momenti che possono capitare nell’arco del campionato, succedono un po’ a tutti. L’entusiasmo dei risultati può farti fare le cose più facilmente o più difficilmente. La squadra ha giocato meglio di quanto non stia facendo ora, ma le qualità individuali un po’ di differenza le fanno. Keita, Perisic e Borja Valero sono stati bravi ad esserci, non gli si può chiedere di più. In quello bisogna essere lucidi nel fare la diagnosi corretta perché è vero che abbiamo fatto una brutta prestazione ma c’erano delle situazioni che rendevano il momento particolarmente difficile. Se vai a valutare il gioco di quella partita è implicito il loro stato di condizione. Un po’ di situazioni ci sono capitate, ma dobbiamo far meglio. Uno si prende il massimo del tempo che ha a disposizione per tentare di capire e pensare a cosa fare, poi si arriva a un termine ben stabilito, poi da lì si tirano le conclusioni e si agisce. Domani mattina si dice la formazione e da lì si agisce per quel che abbiamo deciso, non ci portiamo dietro gli strascichi della partita prima. Da lì ho solo certezze per quella che è stata la mia analisi”.

L’ultima domanda riguarda il cambio della guardia in attacco tra le due squadre, l’anno scorso c’erano Icardi e Higuain ora Lautaro e Piatek e gli hanno domandato come sta il giovane argentino e Spalletti ha risposto:

“Due attaccanti centrali fortissimi all’andata, altrettanto al ritorno. Tutti e due nelle condizioni di poter far male, Piatek può fare la differenza e Lautaro uguale. Anche lì si parte e lo scorrimento della partita dirà chi ha più ragione“.

 

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