Inter-Juventus, l’ex attaccante Aldo Serena tra presente e passato ha voluto ricordare i suoi trascorsi nelle due squadre e dare le sue delucidazioni sulla sfida di questa sera
INTER-JUVENTUS SERENA INTERVISTA/ L’ex attaccante delle quattro squadre di Milano e Torino Aldo Serena, si è concesso ai microfoni di Mi Tomorrow per dare le sue delucidazioni sul derby d’Italia che si giocherà tra poche ore allo stadio Meazza di Milano.
Gli hanno chiesto, se è rimasto più legato alla squadra nerazzurra rispetto a quella bianconera e lui ha spiegato:
“Prevalentemente per gli anni fatti, sette in nerazzurro. Ho fatto tante stagioni in cui sono rimasto contrattualmente legato alla società. Non posso dimenticarle, sono una parte troppo importante. Le due alla Juventus sono state però molto intense e ne conservo un buon ricordo. È lì che ho iniziato a farmi conoscere a livello internazionale, vincendo il primo scudetto”. Gli hanno fatto notare che dal suo secondo scudetto, quello dei record di Trapattoni, sono passati ormai 30 anni e gli hanno chiesto qualche ricordo e lui ha detto:
“Molto nitidi. Avevamo vinto la prima partita ad Ascoli 3-1 e poi dovevamo affrontare il Pisa in casa. Nell’intervallo eravamo sotto di una rete nonostante avessimo fatto un primo tempo strepitoso. Il presidente Pellegrini venne negli spogliatoi ed era un po’ preoccupato, ma avevamo giocato in un modo tale per cui gli ho detto che se fossimo andati avanti così avremmo vinto lo scudetto. E infatti rimontammo fino al 4-1 e da lì in avanti non ci fermammo più. Mi ero reso conto che in quella squadra si era creato un mix perfetto tra giovani e meno giovani, fortissimo sia in difesa che in attacco“.
In questo momento è la Juve a dettar legge e lui ha dichiarato:
“C’è stato uno strappo in avanti enorme e le altre si sono fatte sorprendere. Non sono riuscite a stare al passo e ora sono molto distanti. La Juventus ha un volano economico innescato qualche anno fa con bravura e capacità, l’acquisto di Ronaldo le altre non se lo possono permettere. Ci vorrà sagacia nel trovare giovani bravi, saper costruire un ambiente che li valorizzi e riesca ad avere sinergia con il pubblico, perché senza questo legame non si arriva a vincere”.
In casa nerazzurra invece, ci sono un po’ di problemi con le diatribe tra Icardi e la curva e i tifosi che lo difendono e lui ha risposto:
“In questo caso credo che il pubblico abbia subito una situazione particolare. Una società attenta lavora sui giocatori sul terreno di gioco ma anche fuori, con la volontà di remare tutti dalla stessa parte. Si deve ripartire e ricostruire un rapporto ed è sempre più complicato. È importante che i giocatori facciano i giocatori. Ormai è importantissima anche la comunicazione sui media e sui social. Bisogna essere molto attenti”.
Gli hanno chiesto se, vista la situazione, lo farebbe lo scambio Icardi-Dybala e lui ha sentenziato:
“No, da nessuna delle due parti. Per la Juventus penso che finché c’è Ronaldo un attaccante centrale come Icardi non serva. Probabilmente una volta finita la sua esperienza potrebbe esserci bisogno di una punta così, oggi serve più qualcuno al servizio del portoghese. Dall’altra parte non lo farei perché non so quanto il gioco di Spalletti, molto improntato sugli esterni alti, possa contemplare uno come Dybala“.
L’ultima domanda ha riguardato la partita di questa sera e se le motivazioni dei bianconeri, che solo una settimana fa avevano vinto e festeggiato l’ottavo scudetto consecutivo, potranno essere al 100% e lui ha rammentato:
“Io ricordo ancora quando Boniperti veniva da noi giocatori per sottolineare come a San Siro si dovesse far bene, quanto era importante. È una partita che dà grandissime emozioni. Certo in altri anni si è giocato per una posta più alta, ma l’Inter deve comunque confermare il terzo posto e far punti”.