Meriti ed errori | Il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto dell’Inter di Conte

Inter: dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, analizziamo i nerazzurri allenati da Antonio Conte sia in positivo che in negativo. I dettagli

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Antonio Conte (Getty Images)

Archiviata anche la Coppa Italia, con l’Inter di Antonio Conte che è stata eliminata dalla Juventus (0-0 ieri, 1-2 nel match di andata), ai nerazzurri rimane solamente il campionato. La ‘Beneamata’ adesso dovrà smaltire velocemente questa delusione e pensare subito a due test importanti in chiave scudetto: domenica contro la Lazio e, tra due settimane, il derby contro il Milan. L’eliminazione, comunque, è stata l’ennesima dimostrazione che a questa squadra manca qualcosa, soprattutto mentalmente, per tornare ad essere considerata una big: ma è veramente tutta colpa di Conte?

Inter di Conte, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? La verità sta nel mezzo

Inter di Conte, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto fino a qui? Rispondere a questa domanda non è di certo semplice. Il calcio è composto da tantissime variabili, soprattutto quando si cerca la vittoria. Giusto però provare ad analizzare il lavoro dell’allenatore ex Juventus e Chelsea dopo un anno e mezzo in nerazzurro.

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PERCHE’ IL BICCHIERE è MEZZO PIENO: parliamoci chiaro: accettare un matrimonio del genere, per Conte, non era affatto facile. Andare all’Inter, la grande rivale della ‘sua’ Juventus. Lui lo ha fatto, ha accettato di mettersi in gioco nella sfida, fino a qui, più difficile della sua carriera di allenatore. Ma non solo. Ha creduto in giovani talenti, oggi inamovibili, come Lautaro Martinez, Nicolò Barella e Alessandro Bastoni. Ha voluto fortemente Romelu Lukaku (siamo a febbraio e il belga è già a 20 reti). Certo, anche il lavoro di Marotta e Ausilio sul mercato ha aiutato, ma oggi il ‘Biscione’ sia tatticamente che mentalmente è un’altra squadra rispetto a quella che il leccese aveva trovato quasi due stagioni fa, senza dimenticare che sul fronte mercato l’allenatore non è stato aiutato tantissimo dopo l’ultimo grande sforzo di Suning (l’acquisto di Hakimi, ndr). La straordinaria vittoria sulla Juve in campionato ne è la prova lampante: di meriti, dal principio alla fine, il tecnico ne ha eccome.

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Antonio Conte (Getty Images)

PERCHE’ IL BICCHIERE E’ MEZZO VUOTO: non tutto è rosa e fiori, però. Soprattutto in questa stagione, l’uscita dalla Champions League (due volte 0-0 con lo Shakhtar Donetsk) pesa come un macigno. Anche sul mercato, due giocatori che ha voluto Conte (kolarov e Vidal) stanno deludendo le aspettative. In più, il non essere riuscito ad inserire dopo un anno un giocatore come Christian Eriksen (titolarissimo nel Tottenham finalista della Champions 2018/19) non può essere considerato un pregio. Anche le sostituzioni, lampante il pareggio con la Roma in campionato da questo punto di vista, non lo coprono da giudizi alquanto negativi. La società è ferma da un po’, è vero, ma anche Conte poteva dare qualcosa in più.

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