Bordon: “Mi piace anche evidenziare la sicurezza che Handanovic dà ai compagni”

Inter, l’ex portiere Ivano Bordon si complimenta con il suo collega Samir Handanovic che domani lo equagilerà come numero di presenze con la maglia nerazzurra ben 382

Inter
Samir Handanovic (Getty Images)

INTER BORDON SU HANDANOVIC/ Bella e lunga intervista di Tuttosport, all’ex portiere dell’Inter Ivano Bordon. Queste le sue prime dichiarazioni in merito a Samir Handanovic, che a breve lo supererà per numero di presenze con la maglia nerazzurra. Queste le sue parole: “Sono contento che mi raggiunga un portiere che mi piace, che stimo e che, al di là delle critiche esagerate che a volte gli vengono rivolte, dà grandi soddisfazioni ai tifosi interisti da anni. Il portiere è un ruolo diverso, l’errore può capitare come a un attaccante, ma viene rimarcato maggiormente, si va a cercare il pelo nell’uovo. Ma avercene di Handanovic“. Gli hanno fatto notare che nella prima parte di stagione, il portiere sloveno non era stato sempre perfetto e lui ha spiegato: “Qualche errore lo ha commesso, è vero, ma ci sono due categorie di portieri: quelli fortunati e quelli no. I fortunati sono quelli che fanno uno sbaglio, ma la squadra vince e chi se lo ricorda più. Diciamo che Handanovic a volte non è stato fortunato… Però va sottolineato che non ha avuto lunghi periodi di scarsa forma, si è trattato per lo più di episodi qua e là. Lui è un portiere che porta punti”. Gli hanno comandato quali sono le tre migliori doti dell’estremo difensore nerazzurro e lui ha risposto: “La tranquillità, il tempo di reazione che è ancora buono e il senso della posizione. Però mi piace anche evidenziare la sicurezza che dà ai compagni”. L’ex portiere, ha anche voluto sottolineare il miglioramento avuto da Handanovic nel giocare la palla con i piedi e ha dichiarato: “Da quando è arrivato Spalletti ha migliorato in modo evidente la gestione del pallone. Si è adatto molto bene al nuovo modo di impostare la gara dal basso e i compagni sanno che, se in difficoltà, possono rifugiarsi da lui. Handanovic è freddo, non si fa prendere dalla frenesia e il rinvio a casaccio è l’ultima delle soluzioni. Ha imparato a distribuire il pallone e in questo lo ha aiutato anche il lavoro di Conte: ci sono sempre tre, quattro compagni pronti a ricevere il passaggio”. Come dicevamo contro il Cagliari l’estremo difensore nerazzurro farà 382 presenze eguagliando proprio Bordon e probabilmente a fine stagione potrebbe vincere il suo primo scudetto, ma l’ex portiere ne ha in bacheca due vinti nella stagione 1970/71 e nel 1979/80, oltre alla coppa Italia del 1978.

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In merito a questa situazione, gli hanno domandato se si può già parlare di titolo vinto e l’ex calciatore ha spiegato: “Penso che lo scudetto sia ormai a portata di mano. L’Inter con Conte ha avuto un cambio di mentalità. La squadra vive la gara in maniera diversa, con un altro spirito. Secondo me questa Inter può aprire un ciclo”. Gli hanno chiesto se sarà un titolo meritato e lui ha confermato: “Sì, l’Inter ha dimostrato di essere una squadra forte. L’eliminazione dalla Champions è stato un brutto colpo, ma ha spinto tutti a dare di più in campionato. L’Inter ha saputo gestire i momenti delle partite e della stagione, ha capito come giocare per far emergere i propri punti di forza”.

 

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