Handanovic, leader silenzioso: il dettaglio che sfugge

Il portiere nerazzurro stacca un altro importante traguardo personale in maglia Inter, secondo solo al leggendario Javier Zanetti

La stagione di Samir Handanovic non era iniziata nel migliore dei modi. Tante le critiche piovute nella prima parte perché visto troppo fiacco e poco reattivo anche su palloni relativamente facili, per un portiere della sua caratura ed esperienza. Poi s’è rimboccato le maniche e a testa alta, senza fare rumore, le ha eclissate.

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Samir Handanovic ©LaPresse

Se da un lato è pur vero che un atleta trentasettenne possa mancare di quel pizzico di forma fisica invidiabile, dall’altro il calcio ha dimostrato che il passare degli anni non è più un tabù. L’esempio migliore calza il nome di Gigi Buffon, ancora in attività a quarantaquattro anni nel suo Parma. Ormai, come dire, i tempi sono cambiati. Guai a dire qualcosa a Zlatan Ibrahimovic.

L’apporto maggiore di Handanovic, oltre che qualche solita uscita tempestosa e parata sopraffina, l’ha dato soprattutto dentro e fuori dal campo col suo fare da vero leader. Mai scomposto, sempre autocritico, forte motivatore. Talvolta questo genere di supporto attivo è ben più importante di qualunque altro gesto atletico da riflettori puntati. È un’azione silenziosa che alimenta l’intero sistema di gioco, crea maggiori convinzioni e dona sicurezza a chi la porta la difende sulla linea a tre. Ma non solo. Coordina chi il gioco deve crearlo più avanti, per poi finalizzarlo.

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Samir Handanovic ©LaPresse

Con la presenza in campionato contro l’Empoli, Handanovic è diventato il secondo miglior calciatore straniero ad aver mai staccato le 550 presenze nelle competizioni ufficiali dietro al solo ed unico Javier Zanetti. Un traguardo, l’ennesimo, che corona una lunga carriera piena di successi e qualche scivolone che lo hanno reso un’istituzione. E c’è chi è convinto del fatto che possa fare di Onana un vero campione, a partire dalla prossima stagione.

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