ESCLUSIVO | Gianfelice Facchetti: “Sì a Skriniar e no a Bremer. Conte? Vi dico tutto”

In esclusiva le parole di Gianfelice Facchetti. Ecco l’intervista integrale rilasciata da parte del terzogenito dell’ex bandiera dell’Inter

Dopo essere stato intervistato in esclusiva ai microfoni di ‘InterLive.it‘, il noto ed importante volto del cinema italiano, nonché Gianfelice Facchetti, è intervenuto per poter fare il punto della situazione in casa Inter e non solo.

ESCLUSIVO | Gianfelice Facchetti: "Sì a Skriniar e no a Bremer. Conte? Vi dico tutto"
Gianfelice Fachetti ©LaPresse

Tanti i punti sul quale il figlio dell’ex bandiera nerazzurra Giacinto Facchetti ha potuto soffermarsi, a partire proprio dal mercato dell’Inter. Da qui, segue l’intervista integrale.

Una volta arrivati a questo punto, lei crede che ad oggi serva qualcos’altro all’Inter? In quale reparto ritiene che sarebbe più opportuno dover intervenire?

“Il reparto dove interverrei maggiormente non è altro che quello della difesa. Dico questo perché, nonostante occorra tener conto di quella che è l’attuale situazione economica dell’Inter, ritengo che, nel caso in cui non dovessero esserci sorprese, l’unico tassello mancante resti quello di un posto in difesa”.

Cosa ne pensa delle parole dette da Antonio Conte nei confronti dell’Inter? Si aspettava un atteggiamento simile da un tecnico di questo spessore?

“Qui è lecito dire che sono state cose dette con assolute leggerezza; da spettatore insomma. Antonio Conte resta comunque un grande allenatore e questo non lo si scopre di certo oggi. Noi interisti non possiamo far altro che essergli debitori. Allo stesso tempo, ritengo che sarebbe stato un po’ più giusto non additare l’Inter, in quanto, ad averlo messo nelle condizioni di poter far bene è stata proprio la dirigenza nerazzurra. Tra l’altro, non dimentichiamoci della buonuscita”.

A testimonianza di quanto accaduto con Dybala e Bremer – e qui mi ricollego alle sue parole dette a proposito del Milan – lei crede che alcuni media abbiano voluto mettere ‘in cattiva luce’ l’Inter?

“Qui vige lo stesso discorso appena fatto per Conte. Si trattava semplicemente di ironia. Io ho massimo rispetto per il Milan e per le loro scelte apportate sin qui. La cosa della quale non mi capacito, è il fatto che abbiano fatto passare il tutto come delle ‘figuracce’, ma – qualora ce ne fosse bisogno – sottolineo ancora una volta il fatto che si trattasse di pura ironia. Questa cosa in pochi la capiscono, però mi rendo conto che al giorno d’oggi ci vorrebbe più gente come Peppino Prisco“.

Cosa ne pensa di questa nuova Serie A Tim in formato 2022-23? Crede che la sosta per il mondiale possa in qualche modo incidere sulle prestazioni di alcuni giocatori?

“Qui credo che, già durante la scorsa stagione, il calendario asimmetrico ci abbia messo del suo. I pochi ricambi ad un certo punto della stagione si sono fatti sentire e si è finiti col lasciare qualche punto di troppo. Riguardo il mondiale invece, credo proprio che questa sosta finirà con l’incidere per davvero e occorrerà quindi avere una panchina lunga”.

Come giudica la scorsa stagione dell’Inter? Crede che quest’anno si possa arrivare ad alzare nuovamente l’asticella?

“Quella appena trascorsa è stata sicuramente una stagione più che buona e credo che i nerazzurri possano arrivare a dire nuovamente la propria. Ora invece, sarà fondamentale partire con il piede giusto. Allo stesso tempo, credo che con Lukaku avremo un’Inter più competitiva. Su Dybala? Ritengo che siano state fatte diverse scelte mirate e – a quel punto – la ‘Joya’ non sarebbe stato nient’altro che la ciliegina sulla torta. Da qui poi, non avrei mai pensato di sostituire Skriniar con Bremer“.

Un pronostico sulla vincitrice del prossimo campionato di Serie A?

“Seppur io creda che, alla fine saranno proprio Juventus e Inter a giocarsela maggiormente, penso comunque che anche il Milan possa arrivare a dire la propria. Non dimentichiamoci che i rossoneri sono riusciti ad aggiungere nuovi tasselli senza minimamente perdere alcun giocatore; eccetto Kessie. I bianconeri invece, hanno speso tantissimo; d’altra parte però, anche la Roma non deve minimamente nascondersi e deve perciò puntare – quantomeno – al quarto posto”.

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