Inzaghi si gioca (quasi) tutto con Roma e Barcellona: ecco chi al suo posto

Ieri Zhang e la dirigenza hanno ribadito la fiducia al tecnico, una fiducia che è ovviamente a tempo. Altri passi falsi pesanti spingerebbero il club all’esonero

Nessun allenatore può vantare una fiducia illimitata, tutti sono a tempo. Lo è quella che ieri è stata ribadita, da Steven Zhang e dalla dirigenza, a Simone Inzaghi. L’Inter va avanti con lui, in virtù anche di un contratto fino al 2024 da 5,5 milioni netti rinnovato a giugno, ma si aspetta una svolta a partire delle prime due gare post sosta contro Roma e Barcellona.

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Simone Inzaghi ©LaPresse

Al di là di quello che fa filtrare il club, Inzaghi si gioca tutto o quasi proprio nei primi due big match che Lautaro e compagni affronteranno subito dopo la pausa per le Nazionali. Cosa accadrebbe se l’Inter dovesse perdere in malo modo entrambe le partite? Be’, a quel punto l’esonero del piacentino potrebbe rappresentare l’unica soluzione possibile per cercare di rilanciare le ambizioni e rigenerare una squadra e uno spogliatoio che in questo avvio di stagione ha palesato poca fiducia e frustrazione verso il proprio allenatore.

L’altra domanda da farsi, che Marotta e soci si saranno già posto è poi questa: chi al posto di Inzaghi? Escludiamo Chivu, che con la Primavera non è che stia andando meglio, escludiamo tecnici dal grande pedigree e con ingaggi fuori portata quali Tuchel e Pochettino, quest’ultimo però ben sponsorizzato da Javier Zanetti.

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Claudio Ranieri ©LaPresse

Essendo lo stesso Marotta sul ponte di comando, ecco che la scelta dovrebbe ricadere su un italiano affidabile ed esperto, vedi Claudio Ranieri che è già stato sulla panchina interista e preso big in corsa (oltre all’Inter, la Roma nell’anno del Triplete sfiorando la vittoria dello Scudetto), oppure un grande ex di temperamento con una buona esperienza come Dejan Stankovic. ‘Deki’ è pronto a rimpiazzare quel che fu un suo compagno ai tempi della Lazio, ma ad oggi non risultano contatti con il club targato Suning che – per ragioni in primis economiche – spera che Inzaghi riesca presto a invertire la rotta.

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