L’attuale tecnico del Liverpool potrebbe finire per raccogliere l’eredità del tecnico piacentino in caso di esonero. Ecco come
Se l’Inter vuole davvero assicurarsi il secondo posto a fine stagione, occorrerà tornare a rimettersi sul serio in carreggiata. Per farlo, però, diventa fondamentale mantenere la concentrazione a mille in ogni gara e, soprattutto, applicarsi al meglio in ogni singolo allenamento.
Recentemente sono, infatti, sorte alcune voci che vedrebbero al centro Simone Inzaghi e tutta l’Inter. E’ emerso fuori da persone molto vicine all’ambiente nerazzurro, non a caso, che gran parte dei componenti della rosa non seguano con la dovuta attenzione il tecnico piacentino: fattore che incide e non poco sulla tenuta di gara. E’ innegabile che qualcosa sia venuto a mancare nel corso delle ultime uscite ed i primi ad esserne consapevoli di tutto questo sono gli stessi dirigenti nerazzurri.
E’ proprio nella giornata di oggi che è previsto ad Appiano un confronto tra Inzaghi e la società, nel quale la dirigenza rimarcherà il fatto di dover fare molto di più. Sia chiaro, ad oggi la via dell’esonero appare impercorribile. Ciò a cui Zhang e compagnia puntano, non è altro che il fatto di voler terminare la stagione nel miglior modo possibile: ossia col raggiungimento del secondo posto. Solo e soltanto a giugno si penserà, poi, a tutto il resto.
Spesso e volentieri, infatti, all’Inter è mancata quella continuità che le avrebbe permesso di essere distante dal Napoli con molti punti in meno, rispetto ai 18 attuali di quest’oggi. Proprio in virtù di questo quindi, qualora Marotta e Ausilio non dovessero reputare soddisfacente l’operato svolto dall’ex tecnico biancoceleste sino a fine stagione, quest’ultimo finirebbe per fare le valigie. Negli ultimi giorni è emerso fuori con insistenza il nome di Thiago Motta. Oltre a lui, poi, è spuntata anche la clamorosa suggestione Klopp: tecnico che per far sì che arrivi a Milano occorre una cosa da non poco conto.
Calciomercato Inter, il sogno per la panchina resta Klopp: l’unica via percorribile è quella del fondo americano
Stando, infatti, a quanto riferito nelle ultime ore direttamente da ‘La Stampa’, Jurgen Klopp resta il vero e proprio sogno proibito dell’Inter…Che potrebbe tramutarsi in realtà ad una sola condizione.
Il tecnico tedesco, dopo aver rinnovato un solo anno fa, ha un contratto che lo vede legato al fianco del Liverpool sino a giugno 2026 ma, nonostante questo, potrebbe comunque dire addio a fine stagione per via degli scarsi risultati ottenuti sin qui in quest’annata. A poterci fare su un pensierino – oseremmo definirlo, per dipiù, un sogno ad occhi aperti – potrebbe essere l’Inter. L’unico modo per far sì che questo eventuale ed ipotetico matrimonio vada in porto, però, non è altro che l’acquisizione delle quote societarie da parte di un fondo americano nell’azionariato del club.
Restando sempre in tema, poi, c’è anche un altro argomento di vitale importanza: ossia la costruzione del nuovo stadio dell’Inter. Ecco che a parlarne sono stati il dirigente nerazzurro Alessandro Antonello ed il sindaco di Milano Beppe Sala.
Antonello sul nuovo stadio: “San Siro resta la priorità. Abbiamo un piano B ma non possiamo svelarlo”
Nella giornata di oggi, sia Beppe Sala che Alessandro Antonello hanno parlato a proposito del tema legato alla costruzione del nuovo stadio…Facendo riferimento al fronte Inter.
“L’opzione principale resta quella di continuare a condividere ‘San Siro’ assieme al Milan. E’ anche vero, però, che i rossoneri ci hanno ufficialmente comunicato quest’oggi che c’è un interesse formale riguardante l’area de La Maura. Questo richiederà alcune settimane di analisi da parte loro per poi rivederci tutti quanti tra qualche giorno. Sì, confermo, al tempo stesso, che abbiamo anche un piano B a portata di mano ma non possiamo svelarlo per un puro patto di confidenzialità. La seguente zona sarebbe fuori dal comune di Milano, in quanto ci sono aree limitate al didentro della città“.
Queste le dichiarazioni rilasciate dal dirigente nerazzurro Alessandro Antonello e a cui ha immediatamente risposto anche il sindaco Sala. “Dall’incontro tenuto questa mattina assieme a Inter e Milan ne è emersa fuori una cosa molto evidente: l’ormai vecchio ‘San Siro’ non lo vuole più nessuno. Questo vuol dire che ci sarà un problema in più per il Comune di Milano. Il mio auspicio è sempre stato quello di un ripristino di San Siro, ma le squadre ci hanno fatto ampiamente capire che non é una situazione fattibile. Sono amareggiato da sindaco, da cittadino, e da tifoso“.